1 - TORNANO I REDUCI DEL BATACLAN “ORA LA MUSICA CI FARÀ GUARIRE”
Anais Ginori per “la Repubblica”
jesse hughes degli eagles of death metal
“Ci hanno confermato che verrà l’esercito per proteggerci». «Se avete ancora schegge di proiettili nel corpo, pensate a portare un certificato medico per non rischiare di essere fermati dai metal detector». «Chi ha problemi di mobilità o è in sedia a rotelle avrà un apposito ingresso».
Non sarà un concerto qualsiasi. Si capisce scorrendo gli ultimi messaggi sul gruppo Facebook “Life for Paris” tra quelli che fino a tre mesi fa erano solo fan di una band di rock alternativo californiano. Ora sono tutti reduci, con cicatrici visibili e nascoste come chiunque si sia trovato in mezzo a una guerra.
jeff hughes e gli eagles of death metal
Si scambiano dubbi, paure e speranze su un forum in cui ognuno cerca il lento ritorno alla normalità. «Stasera vorrei chiudere il cerchio» ci racconta Amaury Baudoin in un café di Bastille. Anche lui il 13 novembre era al Bataclan con la fidanzata Isobel Bowedry che si è salvata fingendosi morta, tra i terroristi che ridevano e continuavano a sparare. «Ci abbiamo pensato a lungo. Alla fine abbiamo deciso di andare».
L’appuntamento è oggi all’Olympia per “Nos Amis Tour”. La tournée degli Eagles of Death Metal ricomincia da dove si era fermata, novanta morti dopo. Il gruppo americano salirà sul palco per “finire” quel concerto. Qualcuno pensa che sia troppo presto, gli psicologi hanno spiegato che la musica può riaccendere le emozioni, il trauma. Per altri è una tappa necessaria. «È l’unica cosa che posso fare per stare meglio» ha spiegato Jesse Hugues, il cantante della band tornato a esibirsi con gli U2 qualche settimana dopo gli attentati. «Non è molto – continua, trattenendo le lacrime - ma lo dovevamo ai francesi che hanno mostrato una forza incredibile ».
eagles of death metal al bataclan poco prima degli attacchi
La scaletta prevedeva di iniziare con la canzona interrotta, “Kiss The Devil”, ma probabilmente il brano simbolo del massacro arriverà dopo, se ci sarà. Niente è certo, a cominciare dalla partecipazione.
Il concerto è sold out e i biglietti del concerto sono stati offerti gratuitamente a oltre mille persone scampate dal Bataclan. Ma alcuni feriti gravi affrontano ancora i postumi di amputazioni, terapie forti e non potranno venire. Altri decideranno all’ultimo come Antoine Leiris, che ha perso la moglie nell’attentato.
la band statunitense torna al bataclan
«Non avrete il mio odio» aveva promesso su Facebook il vedovo, rimasto solo con un neonato di pochi mesi. Il suo messaggio aveva commosso il mondo. «Molti amici mi sconsigliano» aggiunge Leiris, giornalista specializzato nell’arte che ha appena finito un libro sulla sua esperienza.
jesse hughes davanti al bataclan
Anche Isobel sta scrivendo. «È un modo di liberarmi delle cose che ho visto» confessa la ragazza sudafricana, che prima sognava di fare l’avvocato e ora non sa più. Amaury, studente in recitazione, ha scelto invece le immagini per esorcizzare. A gennaio ha pubblicato un video su YouTube intorno al viaggio che ha fatto dopo gli attentati a Città del Capo, dai genitori di Isobel. Un filmato immerso nella natura, citando “Tistou et les pouces verts”, una favola per bambini. Amaury e Isobel saranno all’Olympia accompagnati da tre amici.
«Per loro abbiamo dovuto pagare i biglietti» dice l’attore in polemica con l’organizzazione. L’associazione delle vittime avrebbe voluto un concerto a porte chiuse e invece ci saranno i curiosi, le persone attratte solo dallo show che tenta di andare avanti. L’Olympia sarà blindato. I sopravvissuti potranno entrare tre ore prima per prendere confidenza con la sala e darsi coraggio. Anche dopo lo spettacolo è previsto un momento di raccoglimento, per “evacuare” le emozioni con psicologi chiamati per l’occasione.
gli eagles of death metal si abbracciano al bataclan
Un gigantesco abbraccio tra superstiti, artisti e pubblico. Molti non hanno mai più messo piede a un concerto, soffrono di agorafobia, crisi di panico. «Ognuno reagisce a modo suo, io non dormo, faccio incubi ricorrenti» spiega Arthur, di mestiere architetto e improvvisato ufficio stampa di “Life for Paris”. L’associazione ha più di cinquecento iscritti. In questi tre mesi sono stati organizzati diversi incontri terapeutici.
intervista agli eagles of death metal di shane smith di vice 4
«Tra di noi possiamo confessare tutto, senza paura di essere giudicati» racconta la presidente Maureen Roussel. È una strana tribù che ha sviluppato codici propri, esprimendo quella parte di umanità che è stata uccisa e annientata nel Bataclan. Proprio ieri alcuni dei sopravvissuti hanno testimoniato davanti alla commissione d’inchiesta parlamentare. Tutti chiedono verità al governo sulla mancata prevenzione degli attentati. «I Love You all the Time» s’intitola una delle canzoni degli Eagles of Death Metal. Sarebbe troppo bello se bastasse una canzone per scacciare gli incubi.
2 - IL TOUR DELLA BAND AMERICANA RIPARTE DOVE ERA STATO INTERROTTO (E ARRIVA IN ITALIA)
Eagles of Death Metal al Bataclan
Gli Eagles of Death Metal riprendono il loro tour da dove lo avevano lasciato: rispettando gli impegni con i locali che li avevano assoldati prima del brutale attacco del 13 novembre al Bataclan di Parigi, che li aveva costretti a cancellare tutti gli impegni. Così dopo il concerto all’Olympia di Parigi, stasera, e una serie di appuntamenti che li porterà in Germania, Svizzera, Ungheria e Belgio, presto li vedremo anche in Italia dove recuperano le tre date saltate: il 27 febbraio al New Age di Treviso, il 28 all’Hiroshima Mon Amour di Torino, il 29 all’Orion di Ciampino.
Dopo essersi esibiti sul palco degli U2 durante il concerto parigino della band irlandese tre settimane dopo gli attacchi, il tour è ripreso ufficialmente il 14 febbraio a Stoccolma, dove la band ha suonato 17 brani compresa la cover di “Save a Prayer” dei Duran Duran e la loro “I Love You All the Time” diventata il loro inno di rinascita dopo gli attentati di Parigi.
Sì, perché la band — che ha raccontato quella tragica notte in un’intervista con la rivista Vice — lo scorso dicembre, a un mese dagli attacchi, ha chiesto ad altre band di interpretare quel brano. Dai Florence + The Machine ai Kings Of Leon, passando per Imagine Dragons, Jimmy Eat World sono state realizzate 13 versioni i cui proventi sono andati alla Sweet Stuff Foundation, per aiutare i familiari delle vittime.
The Eagles of Death Metal (Joshua Homme, left, and lead singer Jesse Hughes, center) have described the horror of the Bataclan