1 - IRAN, INFONDATE LE ACCUSE DI UN PIANO PER UCCIDERE TRUMP
(ANSA-AFP) - L'Iran ha definito "totalmente infondate" le accuse americane secondo cui Teheran sarebbe coinvolta in un piano per uccidere Donald Trump. "Il portavoce del Ministero degli Esteri, Esmaïl Baghaï - si legge in un comunicato - considera del tutto infondate e respinge le accuse secondo cui l'Iran sarebbe coinvolto in un tentativo di omicidio contro ex o attuali funzionari americani".
2 - IL PIANO DEI PASDARAN IRANIANI: UCCIDERE IL TYCOON PRIMA DEL VOTO
Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
Un presunto piano iraniano per uccidere Donald Trump: a rivelarlo il dipartimento della Giustizia americana che ha annunciato tre incriminazioni. […] Farhad Shakeri, afghano di 51 anni, ha ricevuto il compito di preparare un’operazione il 7 ottobre di un anno fa, ossia negli stessi giorni dell’assalto di Hamas a Israele.
Oltre a The Donald dovevano far fuori la giornalista Masih Alinejad, esule a New York. […] Secondo l’accusa l’uomo, attualmente in Iran, ha condotto le prime ricognizioni con l’aiuto di due americani, Carlisle Rivera (alle spalle una condanna per omicidio) e Jonathan Loadholt, entrambi in arresto.
Ma, successivamente, ha comunicato ai suoi referenti che non c’erano le condizioni per attuarlo. Al tempo stesso, il progetto è stato accantonato in settembre dai pasdaran perché a Teheran erano convinti che il candidato repubblicano avrebbe perso le elezioni. Dettagli raccontati dallo stesso Shakeri in conversazioni telefoniche con l’Fbi, contatti — ha spiegato — per ottenere una riduzione di pena per un altro detenuto.
DONALD TRUMP FERITO DOPO L ATTENTATO A BUTLER, IN PENNSYLVANIA
[…] In agosto erano uscite informazioni sul ruolo di un pachistano al quale era stato assegnato il compito di assassinarlo ma era finito in una trappola tesa dall’Fbi. Nelle ore successive al fallito attentato di Butler c’erano state indiscrezioni su possibili minacce da parte degli iraniani e, infatti, in campo repubblicano c’era chi aveva ipotizzato un mandante straniero dietro il giovane killer protagonista della sparatoria al comizio.
Sono molti i motivi che trasformano Trump in un target possibile per l’Iran. Intanto la sua posizione di chiusura verso la Repubblica islamica, in particolare sul dossier nucleare, e la stretta alleanza con Israele. In queste ore sono riapparsi scenari su cosa farà la nuova amministrazione e tra le ipotesi c’è quella di una pressione intensa sul settore petrolifero — con sanzioni e altre manovre — per ottenere non un «cambio di regime» a Teheran ma un atteggiamento diverso. È chiaro che le rivelazioni sull’afghano saranno cavalcate da chi chiede misure ancora più dure.
A questo si aggiunge il desiderio di vendicare l’uccisione del generale Qasem Soleimani, eliminato da un drone Usa nel gennaio del 2020 proprio su ordine di Trump. […] Infine, una nota sul modus operandi. I guardiani della rivoluzione e l’intelligence iraniana si affidano a delinquenti «comuni» per eseguire missioni all’estero — aspetto evidenziato da inchieste in Europa — e non di rado aprono operazioni multiple ma separate nella speranza di superare le difese.
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