DA TURISTI A DETENUTI IN CINA IL PASSO È BREVE – LA VACANZA SI È TRASFORMATA IN UN INCUBO PER 80MILA TURISTI A SANYA, SULL'ISOLA MERIDIONALE CINESE DI HAINAN: LE AUTORITÀ LOCALI HANNO RILEVATO UN FOCOLAIO DI COVID E IMPOSTO UN LOCKDOWN – CITTADINI CINESI E STRANIERI SONO CONFINATI NEI LORO HOTEL. VIETATE LE VENDITE DI BIGLIETTI, MENTRE TUTTI I VOLI SONO STATI CANCELLATI…

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Da www.tgcom24.mediaset.it

 

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La vacanza si è trasformata in un inferno per 80mila turisti che stanno trascorrendo le vacanze nella località balneare di Sanya, capoluogo dell'isola meridionale cinese di Hainan, dopo che le autorità locali hanno rilevato un focolaio di Covid e imposto un lockdown. Cittadini cinesi e stranieri sono confinati nei loro hotel. "È la vacanza peggiore della mia vita", ha detto una turista di 40 anni a Reuters.

 

Le autorità ferroviarie hanno vietato le vendite di biglietti a Sanya, mentre tutti i voli sono stati cancellati. I turisti che vogliono partire (ma solo a partire da sabato) devono risultare negativi al Covid in cinque test in sette giorni, hanno chiarito le autorità. Allo scopo di mitigare le proteste, gli hotel offriranno uno sconto del 50% durante il periodo di quarantena, secondo quanto riferito dai media locali.  

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Il Partito comunista ha sposato l'approccio della "tolleranza zero" al Covid. Un recente focolaio a Shanghai ha portato a un totale lockdown ad aprile e a maggio a carico dei suoi 26 milioni circa di residenti, infliggendo un duro colpo all'economia nazionale.

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