Francesco Tortora per il Corriere della Sera
Portava i capelli lunghi e amava indossare vestiti attillati Karar Nushi, giovane attore e modello di Baghdad, ribattezzato dalla stampa locale «il Brad Pitt iracheno». Il suo corpo, torturato e mutilato, è stato trovato senza vita lunedì scorso a Palestine Street, nel nord della capitale, poche ore dopo che i familiari avevano denunciato la sua scomparsa alle autorità. A ucciderlo senza pietà sarebbe stato qualche gruppo islamista, legato all'Isis, che non approvava il suo stile di vita troppo occidentale.
Non sono pochi i fan che sulla sua pagina Facebook, a poche ore dalla morte, hanno ricordato le passate minacce ricevute da Karar dai gruppi anonimi che non sopportavano «i suoi vestiti eccentrici e la lunga chioma bionda». Ma a quanto parte l'artista, che ero iscritto all'Istituto di Belle Arti a Baghdad e aveva recitato negli scorsi giorni al teatro Najah, non si era fatto intimidire e aveva anche annunciato la partecipazione a un futuro concorso di bellezza. Troppo per i gruppi fondamentalisti che lo accusavano anche di avere atteggiamenti omosessuali e di frequentare colleghe donne.
Le autorità non hanno ancora commentato l'omicidio e identificato i responsabili. La rete televisiva NRT, citando fonti di sicurezza, ha dichiarato che il corpo di Nushi mostrava evidenti segni di tortura e presentava numerose ferite. I fan sui social media hanno postato commenti in cui celebrano il suo coraggio e sottolineano come quello di Nushi sia solo l'ennesimo caso di persona uccisa perché sospettata di essere omosessuale. Dal 2003 diversi gruppi islamici sia sciiti che sunniti sarebbero dietro gli omicidi di diversi giovani iracheni, rapiti e poi uccisi per il loro orientamento sessuale.
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