GLI UOMINI CHE ODIANO LE DONNE SU INSTAGRAM HANNO VITA FACILE - SECONDO UN MONUMENTALE RAPPORTO DI UNA PIATTAFORMA INDIPENDENTE INGLESE, IL SOCIAL PERMETTE CHE I PROFILI DI DONNE FAMOSE, INFLUENCER, POLITICHE O INTELLETTUALI, VENGANO BERSAGLIATI DA MIGLIAIA DI OFFESE A SFONDO SESSUALE, DILEGGIO, FRASI MISOGINE - PER LE DONNE E' IMPOSSIBILE SEGNALARE I VOCALI OFFENSIVI O I MESSAGGI IN MODALITA' VANISH...

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Da ilmessaggero.it

 

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Offese a sfondo sessuale, frasi pesantemente misogine, dileggio teso a sminuire le donne. Un nuovo rapporto sulle falle di Instagram si basa su migliaia e migliaia di messaggi postati sul social, sotto il profilo di donne famose, influencer, politiche o intellettuali. Il risultato sembre essere sempre lo stesso: ognuna di loro è stata bersaglio privilegiato di sistematici attacchi misogini. Uomini che odiano le donne.

 

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Il monumentale rapporto è stato pubblicato dalla piattaforma britannica indipendente Center for Countering Digital Hate (CCDH). Dalle pagine del testo appare subito chiaro il fallimento di Instagram a proteggere le sue utenti da questo fenomeno generalizzato e apparentemente inarrestabile. Tra i profili maggiormente presi a bersaglio quelli della presentatrice inglese Rachel Riley, dell'attivista Jamie Klingler, della giornalista Bryony Gordon.

 

Lo studio evidenzia, inoltre, l'impossibilità per le utenti a segnalare le note vocali offensive che vengono inviate direttamente a loro oppure l'impossibilità a segnalare i messaggi inviati in modalità vanish, ossia quando una immagine viene mostrata per un certo periodo di tempo e poi scompare. Instagram, inoltre, al momento permette agli estranei di effettuare chiamate vocali a donne che non conoscono tramite messaggio diretto. Questo, ovviamente, porta a quella che è stata definita un'epidemia di abusi misogini.

 

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Lo studio ha riportato decine di esempi di utenti che inviano alle donne foto porno o immagini di se stessi senza veli. A questo si aggiungono poi i messaggi violenti o addirittura le minacce di morte. Nel 2020, la più grande indagine globale sulla violenza online ha rilevato che una ragazza su cinque (19%) ha lasciato o ridotto significativamente la sua attività sui social, proprio per questo motivo e perché non si sentiva sufficientemente protetta.

 

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«Sebbene non condividiamo molte delle conclusioni del CCDH, siamo assolutamente d'accordo sul fatto che le molestie nei confronti delle donne siano inaccettabili - spiega Cindy Southworth, Head of Women’s Safety, Meta - Proprio perché non ammettiamo la violenza di genere o qualsiasi tipo di minaccia di violenza sessuale, lo scorso anno abbiamo annunciato degli strumenti per tutelare maggiormente i personaggi pubblici femminili. I messaggi di persone non seguite vengono raccolti in una casella di posta separata, da dove è possibile bloccare o segnalare il mittente, oppure disattivare completamente le richieste di messaggi. È possibile ricevere chiamate da persone che non si conoscono solo se viene accettata la loro richiesta di messaggio, inoltre diamo la possibilità di filtrare messaggi offensivi in modo da non doverli mai visualizzare».

 

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