(Adnkronos) - Tra poche settimane Francesco Pio Valda affronterà il processo peraccusato dell'omicidio di Francesco Pio Maimone, 18enne aspirante pizzaiolo totalmente estraneo ai contesti criminali, ucciso sul lungomare di Napoli il 20 marzo 2023. Oggi, su segnalazione della Squadra Mobile di Napoli, gli agenti della Questura di Terni hanno denunciato tre detenuti presso la Casa Circondariale di Terni per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione.
Tra questi, c'è proprio Valda, il 23enne ritenuto il killer degli chalet, accusato dall'Antimafia di aver sparato all'impazzata durante un lite con un altro gruppo di ragazzi legati ai clan di camorra napoletani semplicemente perché qualcuno gli aveva pestato il piede sporcandogli la scarpa. A perdere la vita fu il 18enne Francesco Pio Maimone, colpito a morte da un proiettile esploso ad altezza d'uomo, ma totalmente estraneo alla vicenda e a quei contesti malavitosi. Nei giorni scorsi, gli investigatori hanno recuperato un video trasmesso in diretta live su TikTok nel quale tre uomini, di cui due con volto parzialmente coperto da sciarpe, cantando canzoni neo-melodiche, si accingevano a far festa con una pizza appena sfornata.
L'Ufficio investigativo napoletano ha riconosciuto in uno dei protagonisti del video, con buona probabilità, nonostante fosse parzialmente travisato, proprio Francesco Pio Valda. Il 23enne è il figlio di un affiliato al Clan Cuccaro ucciso in un agguato di Camorra nel 2013, ed è attualmente detenuto nel carcere di Terni. Da qui le indagini della Polizia di Stato che, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria e il coordinamento dalla locale Procura, hanno consentito di identificare i tre giovani autori del video, tutti di nazionalità italiana, due dei quali di origini campane e I'altro siciliane, detenuti per reati inerenti il traffico di sostanze stupefacenti, omicidio e associazione di tipo mafioso.
Proprio grazie all'identificazione del detenuto siciliano - l'unico con il volto scoperto - tramite il sistema S.A.R.I., è stato possibile avere pieno riscontro all'ipotesi investigativa. Secondo quanto si apprende, nel corso di una perquisizione della cella, è stato ritrovato e sequestrato il mini cellulare che malgrado le dimensioni, era dotato di telecamere idonee alle videoregistrazioni, nonché stessi indumenti che avevano utilizzato per celare il volto.
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