Angelica Ratti per “Italia Oggi”
Più ci si avvicina ai tropici più gli uccelli risultano colorati. Il fenomeno si spiega con la necessità di farsi notare fra le numerose specie. Uno studio pubblicato il 4 aprile sulla rivista Nature Ecology & Evolution, elaborato da alcuni ricercatori britannici e ungheresi sostiene questa tesi. I ricercatori dell'università di Sheffield e di Debrecen hanno analizzato le piume di 4.500 specie di passeriformi, ordine che raggruppa più della metà degli uccelli.
Studiare un campione così enorme permette di appurare se esiste una regola su grande scala secondo la quale gli uccelli hanno le piume più colorate quanto più vivono vicino all'Equatore. E questo anche in relazione all'abbondanza di risorse alimentari nell'ecosistema e un regime alimentare più ricco di pigmenti come lo sono i frutti tropicali.
I ricercatori non si sono accontentati di analizzare i colori come si vedono a occhio nudo, ma hanno aggiunto la gamma degli ultravioletti che gli uccelli, contrariamente agli umani, percepiscono. Se l'uomo non è capace di distinguere tra maschio e femmina di cinciarella, ad esempio, questi ultimi, invece si riconoscono grazie alle loro differenze di colore nello spettro dei ultravioletti. Inoltre, hanno preso delle foto di maschi e femmine di ciascuna specie analizzando i colori sul fianco, pancia e schiena.
Il risultato è che non soltanto i passeriformi tropicali sono più colorati rispetto a quelli che vivono nelle regioni dal clima temperato, ma le regioni tropicali ospitano anche una proporzione maggiore del previsto di specie tra le più colorate al mondo, ha detto l'autore dello studio, Christopher Cooney dell'università di Sheffield, confermando il fenomeno la cui dimostrazione sfuggiva.
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