Giulio Ragni per http://www.qnm.it
Quanto resiste un uomo senza avere rapporti sessuali? Storicamente la questione dell’astinenza, vuoi per abitudini e convenzioni sociali radicate, vuoi per luoghi comuni e stereotipi duri a morire, è sempre apparsa una questione più femminile che non maschile: l’idea del maschio alfa, che non può rimanere a lungo senza avere rapporti, sembra un totem inattaccabile della percezione sessuale popolare.
MOLTI GIOVANI GIAPPONESI PRATICANO ASTINENZA SESSUALE
Tuttavia in campo scientifico la questione muta sensibilmente: per la sessuologia non vi sono regole stabilite fisse ed immutabili, e alla domanda quanto resiste un uomo senza avere rapporti sessuali la risposta più ovvia e banale è che dipende dalla psicologia del singolo individuo, del ruolo che il sesso gioca nel benessere individuale di ognuno di noi.
Oggi che la questione della sessualità è più fluida e articolata rispetto a un tempo, sappiamo che all’interrogativo su quanto può resistere un maschio senza avere rapporti sessuali la variazione si può estendere da pochi giorni a persino anni, senza che ciò comporti una qualche problematica al benessere individuale.
Considerando infatti che esistono persino persone che si proclamano asessuali, ma che più in generale ci sono individui che possono non avere rapporti carnali anche per molto tempo per i più svariati motivi, senza per questo risultare affetti da turbe psichiche, è evidente che la percezione soggettiva varia da individuo a individuo. Se il sesso è un’idea fissa, un pensiero costante, è chiaro che la sua interruzione prolungata può comportare forme di squilibrio emotivo, fino a raggiungere condizioni di nevrosi ossessive nei casi più gravi.
Va anche detto che la funzione sessuale, osservano sempre gli esperti, non necessita esclusivamente di un altro individuo per poter agire a fine di eccitazione, anche orgasmico, e raggiungere così uno stato di benessere. Dunque un uomo può resistere senza avere rapporti sessuali anche per un tempo prolungato risultando una persona perfettamente equilibrata, a seconda di quanto la relazione tra sesso con un partner e benessere psicologico personale sia strettamente interconnessa.
Se dal punto di vista psicologico la questione è alquanto complessa e non risolvibile in una risposta univoca, dalla prospettiva squisitamente fisica il discorso muta: quanto può resistere un uomo senza eiaculare? Questo interrogativo non è da intendersi sulla durata di un rapporto sessuale in sé, ma l’incidenza appunto dell’astinenza sulla salute del maschio, soprattutto dell’organo della prostata che regola la funzione erettile.
Tutti gli studi scientifici condotti negli ultimi anni concordano sull’importanza di eiaculare frequentemente, almeno 3-4 volte alla settimana, per garantire la buona salute dell’organo e allontanare lo spettro di malattie e insorgenze anche gravi come forme tumorali: ecco perché si è modificata radicalmente nell’arco di pochi decenni anche la percezione della funzione della masturbazione, da negativa a pienamente positiva, partendo dall’ambito medico fino ad arrivare alla divulgazione popolare. Ben lungi dal far diventare ciechi come volevano le raccomandazioni riservate ai nostri nonni e padri, la masturbazione maschile, oltre a garantire equilibrio e benessere psicologico tanto in un single quanto in un maschio felicemente accoppiato, fa bene a tutto l’apparato genitale e riproduttivo, con buona pace dei bigotti ancora in trincea.