VIENE GIÙ TUTTO - DOPO IL CROLLO DEL VIADOTTO SULLA CATANIA-PALERMO CEDE, PER UNA FRANA, ANCHE LA A18 TRA CATANIA E MESSINA - SOTTO ACCUSA LE COSTRUZIONI ABUSIVE DELLA ZONA CHE HANNO DEVASTATO IL TERRITORIO

Il disastro delle strade siciliane sta nei numeri: quattro viadotti crollati negli ultimi sei anni, tredici tratti- tra statali e autostrade- interrotti e soltanto 400 milioni di euro stanziati per la manutenzione straordinaria dall’Anas dal 2006 a oggi - Quanto basta per rinfocolare la polemica sul Ponte la cui realizzazione era tornata a fare capolino nei giorni scorsi… -

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Giorgio Ruta per “la Repubblica”

 

FRANA SULL AUTOSTRADA CATANIA MESSINA FRANA SULL AUTOSTRADA CATANIA MESSINA

La Sicilia è divisa in tre. Dopo l’autostrada che collega Palermo a Catania, tocca a quella che corre tra il capoluogo etneo e Messina venire travolta da una frana: un costone roccioso si è staccato dalla montagna nei pressi di Taormina.

 

Sotto accusa finisce l’abusivismo edilizio che in quella zona è molto diffuso. Venerdì c’erano state le prime avvisaglie, dopo le piogge della scorsa settimana. Alcuni massi erano caduti sulla carreggiata e il tratto era stato chiuso per alcune ore. Ieri la A 18 è rimasta interrotta in tutti e due i sensi di marcia fino alle 22 , poi è stata riaperta una carreggiata. L’emergenza, però, non è del tutto superata. Anzi.

 

FRANA SULL AUTOSTRADA CATANIA MESSINA FRANA SULL AUTOSTRADA CATANIA MESSINA

Ieri sera i Tir che viaggiavano su quella autostrada sono stati imbarcati su una nave, messa a disposizione per l’occorrenza, che collega Messina e Catania. È l’ennesimo colpo alla cedevole struttura delle strade siciliane. Dal 10 aprile scorso l’autostrada Palermo- Catania è interrotta a causa dello smottamento del terreno che ha provocato il cedimento dei piloni di un viadotto.

 

I lavori per realizzare la “bretella” che dovrebbe consentire di aggirare l’ostacolo sono cominciati il mese scorso e dovrebbero essere conclusi entro fine novembre. Nel frattempo è stata riadattata, con i soldi forniti dall’autotassazione dei deputati regionali dei Cinquestelle, una vecchia trazzera.

 

palermo catania frana palermo catania frana

Il disastro delle strade siciliane sta nei numeri: quattro viadotti crollati negli ultimi sei anni, tredici tratti- tra statali e autostrade- interrotti e soltanto 400 milioni di euro stanziati per la manutenzione straordinaria dall’Anas dal 2006 a oggi. Quanto basta per rinfocolare la polemica sul Ponte la cui realizzazione era tornata a fare capolino nei giorni scorsi.

 

«Gli innovatori del Ncd pensano al Ponte sullo Stretto ma in Sicilia servono solo investimenti seri», scrive su Twitter Francesco Boccia, presidente Pd della commissione bilancio della camera. Il Movimento 5 stelle si spinge oltre: «Siamo in guerra, in un territorio devastato. Intervenga l’esercito e tolga il pallino di mano a questa gente incompetente ed irresponsabile», tuona il leader dei grillini siciliani, Giancarlo Cancelleri.

 

PONTE SULLO STRETTO PONTE SULLO STRETTO

Di fatto la frana di ieri sulla A 18 è un altro duro colpo per l’economia dell’Isola. La Catania-Messina era diventato uno snodo vitale per il trasporto dell’Isola: l’unica via a disposizione dei mezzi pesanti in partenza dalla parte orientale per raggiungere l’area occidentale. Gli autotrasportatori sono sul piede di guerra.

 

«Se queste devono essere le condizioni, preferiamo fermarci. Del resto, se la politica strumentalizza questi fatti solo come manifesti elettorali, e le istituzioni procedono a rilento nell’accertare le responsabilità e nel trovare soluzioni, non sarà un fermo dei servizi del trasporto a provocare un danno», dice Giuseppe Richichi, dell’Aias, associazione degli autotrasportatori.

 

 

 

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