Estratto dell’articolo di Lorenzo d’Albergo per “la Repubblica - Edizione Roma”
C’è chi non può stare in piedi, in posizione eretta, per più di un tot di minuti. E chi non può assolutamente mettersi al volante. Figurarsi inforcare la moto o la bici e iniziare a pedalare. Che dire, poi, di quei pizzardoni che non potranno mai aspirare a vestire i panni del Batman de noantri, impossibilitati come sono a lavorare di notte. O addirittura a mettere il naso fuori dall’ufficio. A raccontare lo stato in cui è ridotto il corpo dei vigili urbani sono i certificati medici presentati dagli agenti negli ultimi mesi: in 945 su circa 6.000, quasi uno su sei, è inidoneo. Il numero di esenzioni sale a 1.023.
Ecco. Per i romani che si chiedono che fine abbiano fatto i pizzardoni mentre le strade dell’Urbe continuano a collezionare incidenti mortali (150 le vittime nel 2022) una parte della risposta sta nei certificati presentati dagli stessi agenti. Nel dettaglio, sono state depositate 331 richieste per chiedere l’esenzione dal servizio in esterna, 193 per non occuparsi della viabilità sotto le intemperie ed esposti allo smog record di Roma, altre 214 per non lavorare di notte e 23 per evitare pure il turno seminotturno. Quindi 166 certificati per chi non può stare in «stazione eretta» e 26 per non bazzicare la sala radio. Capitolo mezzi: in 8 non possono guidare le auto della flotta del corpo, in 2 moto e bici. […]
autobiografia di un vigile urbano romano vigili urbani x