Valentina Arcovio per "Il Messaggero"
Il virus ha messo il turbo o quasi, mentre le terze dosi viaggiano ancora lentamente. Ma per mettere in sicurezza il paese dalla pandemia che, stando a quanto dichiarato dall'Oms, ha ora come epicentro proprio l'Europa, occorre aumentare la velocità di somministrazione dei richiami. Specialmente quelli nella fascia d'età 60-69 anni, la stessa fascia dove ancora oggi c'è quasi un milione e mezzo di italiani che si rifiuta di fare addirittura la prima dose.
silvio berlusconi fa la terza dose 5
In totale, le terzi dosi somministrate sono poco più 3.595.000, che corrisponde a quasi il 60% della platea per cui è al momento indicata. Di queste oltre 3 milioni e mezzo di terze dosi somministrate, 595mila sono dosi aggiuntive, quelle che sono state fatte a completamento del ciclo vaccinale primario ai soggetti fragili per consentire il raggiungimento di un adeguato livello di risposta immunitaria. I destinatari del richiamo sono invece più di 3 milioni. Dallo scorso mercoledì abbiamo superato la quota delle 150mila terze dosi al giorno, ma se vogliamo raggiungere l'obiettivo è necessario spingere sull'acceleratore. In effetti, attualmente le somministrazioni della terza dose in Italia vanno molto a rilento.
O non così velocemente come invece si vorrebbe, in considerazione dell'aumento della diffusione del virus e in vista della stagione più fredda. Tant' è che una delle ipotesi di lavoro sul tavolo del Cts «potrebbe essere quella di ridurre l'intervallo tra il compimento del ciclo vaccinale primario e la dose booster da sei a cinque mesi» come ha spiegato ieri il coordinatore dei tecnici Franco Locatelli. A livello nazionale la copertura vaccinale per le dosi aggiuntive è di quasi il 67%, mentre la copertura nazionale con la dose di richiamo è del 59%.
Ma ci sono notevoli differenze tra fasce d'età: si va da una copertura al 39% negli over 80 a una copertura a poco più del 9% nella fascia d'età 70-79 anni e al 6,7% nella fascia 60-69 anni. Notevoli anche le differenze regionali: il Lazio nella fascia d'età 60-69 anni ha una copertura del 6,8%, mentre il Molise del 18%. Ma ci sono gap ancora più evidenti: in Piemonte la copertura dei richiami negli over 80 ha raggiunto il 61%, mentre in Calabria poco meno del 16%. E ancora: in Friuli Venezia Giulia non si è ancora riusciti a superare la soglia del 5% nella fascia 70-79 anni, mentre in Molise si è superata quella del 20%.
LA ROAD MAP La Fondazione Gimbe ha determinato esattamente in quanto consisterà lo sforzo che dobbiamo fare: entro il 31 dicembre dovrebbero essere somministrate quasi 16 milioni di terze dosi. In questa platea rientrano: gli over 60 che hanno completato il ciclo con qualsiasi vaccino entro il 4 luglio; i 757mila under 60 che hanno ricevuto il vaccino monodose prodotto da J&J entro il 4 luglio; e dal primo dicembre 6,14 milioni di persone con età compresa fra 40 e 59 anni che hanno completato il ciclo vaccinale con i vaccini Pfizer, Moderna o AstraZeneca entro il 4 luglio.
LA TERZA DOSE DEL VACCINO ANTI-COVID
Intanto i contagi aumentano e in alcune regioni le terapie intensive hanno già superato il livello di guardia. Per questo il Governo sta cercando di dare una spinta anche sul fronte dei richiami. E lo ha fatto anticipando al 22 novembre prossimo le somministrazioni delle terze dosi per la fascia 40-59 anni, previste inizialmente l'1 dicembre.