Marco De Risi per "il Messaggero"
Massacrato a coltellate per un pacchetto di sigarette. Due stranieri disoccupati che vivevano in un vecchio camper a Tor Marancia hanno prima litigato e poi sono passati alle vie di fatto: uno ha preso un bastone mentre l'altro un coltellaccio col quale ha infierito sulla vittima anche dopo averla uccisa. 30 coltellate che hanno quasi decapitato l'amico di strada. L'omicidio efferato si è registrato lunedì notte su uno slargo di via Santa Petronilla vicino ad un lotto di case popolari. Il movente è da brividi. Uno straniero rimproverava all'altro il costo di un pacchetto di sigarette. Quindi un omicidio per un pò di tabacco.
LA RICOSTRUZIONE A perdere la vita è stato Amiry Najibollah, afgano di 42 anni. Ad ucciderlo in modo feroce è stato un connazionale di 40 anni, Askar Leza. Qualche residente, l'altra notte, ha sentito provenire dal camper delle grida strazianti ed ha chiamato la polizia. Sul posto nel giro di pochi minuti sono arrivate le volanti. L'uomo ferito mortalmente è spirato davanti ai primi agenti intervenuti.
Una scia di sangue indica come l'aggressione sia iniziata nel camper e poi Amiry ormai agonizzante si sia trascinato fuori, in strada, dove poi è morto. I poliziotti hanno pattugliato la zona e poco distante hanno trovato l'assassino che si stava allontanando dal luogo del delitto con i vestiti insanguinati. L'uomo, una volta portato al commissariato ha confessato di essere stato lui l'autore delle 30 coltellate.
LA CONFESSIONE «Eravamo andati insieme ad un distributore notturno - ha raccontato l'assassino indicando anche la vittima - dove avevamo preso del tabacco. Ho pagato io. Una volta ritornati al camper ho chiesto i soldi delle sigarette al mio compagno che ha preso un bastone a quel punto ho preso il coltello ed ho colpito alla cieca». Questa è la sua versione, l'unica.
L'amico è morto e non ci sono testimoni oculari. Dell'inchiesta se ne stanno occupando gli agenti del distretto di Tor Carbone. Sono stati loro a prendere l'assassino e ora portano avanti l'indagine. Il magistrato di turno, una volta lette le informative di polizia, ha stabilito l'arresto per omicidio volontario del cittadino afgano. I due si erano stabiliti con il camper in uno slargo vicino una fontanella in via di Santa Petronilla all'angolo con via Flavia Tiziana. Accanto al loro camper ce ne sono altri due dove dormono altri sbandati.
LA BARACCOPOLI Ed il caso dei camper è finito nel mirino del comitato di quartiere di Tor Marancia che più volte ha manifestato con le forze dell'ordine la paura che lì nello slargo potesse sorgere una piccola baraccopoli. Erano stati fatti esposti su quei camper compreso quello che è stato il teatro dell'omicidio. Una soluzione non semplice per questi stranieri che risiedono nelle roulotte. «Stavo rincasando - racconta che abita nei lotti popolari - quando ho visto un telo bianco sporco di sangue. Ho capito che era morta una persona e che era uno degli occupanti i camper nello slargo».
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