Estratto dell’articolo di Vincenzo Iurillo per “il Fatto quotidiano”
La voce si è diffusa nei corridoi del ministero della Cultura fino a diventare il segreto di Pulcinella: “C’è una denuncia per mobbing, l’ha fatta una ex collaboratrice del ministero della Cultura, il denunciato è un dirigente del Mibact, che ora lavora per il sottosegretario leghista Borgonzoni nell’esecutivo Meloni”, questo il succo.
La denunciante è una giornalista under 35. Il denunciato, iscritto dalla Procura di Roma nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato 612 bis (atti persecutori), è il capo della segreteria di Borgonzoni sin dai tempi in cui lei faceva parte del governo Draghi e persino nell’esperienza di governo del primo governo Conte.
Si chiama Vito Maria Rosario D’Adamo, classe 1965, ed è uno stimato e apprezzato dirigente pubblico con un curriculum chilometrico […] D’Adamo […] ha attraversato diversi governi e diverse stagioni politiche […] Ad accusarlo di condotte persecutorie è una giornalista che ha lavorato al Mibact con un contratto a tempo determinato.
lucia borgonzoni giorgia meloni
La professionista sostiene nel suo atto di denuncia che il suo incarico al ministero non le è stato confermato ed è stata licenziata a causa dei comportanti vessatori del dirigente, contro il quale ha presentato anche causa di lavoro. La denuncia in Procura della giornalista risale al gennaio 2022, ma il pm Francesco Basentini ne ha chiesto l’archiviazione. […] Adesso la parola passa al gip, che dovrà decidere se archiviare la posizione di D’Adamo, come indicato dal pm, o no.