E VOI LO SAPEVATE CHE GUGLIELMO MARCONI STAVA PER MORIRE A BORDO TITANIC NEL 1912? – IL PREMIO NOBEL, CHE AVEVA INSTALLATO UN TELEGRAFO SULLA NAVE, FU INVITATO AL VIAGGIO D’INAUGURAZIONE MA RIFIUTÒ. I SUOI “MARCONISTI” INVECE SI IMBARCARONO E NELLA NOTTE TRA IL 14 E IL 15 APRILE, QUANDO SI APRÌ UNO SQUARCIO DI 90 METRI SULLA CARENA DELLA NAVE, FURONO LORO, GRAZIE AL RADIOTELEGRAFO DI MARCONI, A SALVARE 705 PERSONE…

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Estratto dell’articolo di Massimo Sideri per il “Corriere della Sera”

 

GUGLIELMO MARCONI SUL TITANIC - 1 GUGLIELMO MARCONI SUL TITANIC - 1

[…] Alberto Diaspro mi ha ricordato che c’è un’altra storia dimenticata: quella di Guglielmo Marconi e del suo viaggio sul Titanic. Non viene raccontata nell’ormai classico Titanic di James Cameron del 1997 con Leonardo DiCaprio. In questo caso non c’è nulla da eccepire: il film di Cameron è chiaramente una ricostruzione romanzata e iper-romantica del primo e ultimo viaggio del transatlantico nel 1912. Attinge a qualche elemento documentale, ma senza l’ambizione di volerne ricostruire la vera storia.

 

Però cogliamo lo stesso l’occasione per raccontarla: Guglielmo Marconi sarebbe dovuto salpare con il Titanic in quel 1912. Come mai? Facciamo un passo indietro. Marconi salì in effetti sul transatlantico tanto che esistono delle fotografie dell’evento: volle difatti partecipare personalmente all’installazione di un radiotelegrafo di sua invenzione sulla nave, il 22 marzo 1912. Gli armatori ne furono così entusiasti che lo stesso Premio Nobel italiano venne invitato per il viaggio inaugurale dell’aprile successivo.

GUGLIELMO MARCONI SUL TITANIC - 2 GUGLIELMO MARCONI SUL TITANIC - 2

 

[…] Sfortunato fino a un certo punto: il comandante Edward John Smith fu a dir poco un irresponsabile. Sarebbe dovuto andare in pensione dopo il viaggio e dunque non indugiò un attimo a far andare a tutta forza le macchine, nonostante la presenza di poderosi iceberg sulla rotta. Forse anche con il sogno di ottenere un record di percorrenza (non è dimostrato). 

 

Ci fu anche un’inchiesta dopo il disastro, che non portò a molto. Di fatto al tempo nessuno credeva che il Titanic potesse affondare (tanto che la maggior parte degli ospiti di bordo morì perché c’erano scialuppe di salvataggio solo per meno di un terzo di loro). Di certo la tragedia portò a cambiare la percezione di ciò che la tecnologia marina poteva permettersi di affrontare.

 

titanic titanic

Perché Marconi non salì a bordo nonostante l’invito? Qui si apre come sempre una ridda di versioni. Il premio Nobel doveva in effetti raggiungere proprio New York. Ma sembra che i suoi impegni lo portarono a prendere un piroscafo precedente (c’è chi racconta che fu in realtà merito della moglie che lo fece arrivare in ritardo).  […]

 

Comunque Marconi non partecipò. Ma i suoi “marconisti” sì: si chiamavano Harold Bride e Jack Phillips. Quando nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912 si aprì uno squarcio di 90 metri sulla carena del Titanic furono loro, grazie al radiotelegrafo di Marconi, a salvare 705 persone. Il fisico aveva già testato la possibilità di usare la sua invenzione senza fili sulle navi per mandare messaggi di aiuto. 

 

titanic 9 titanic 9

Al tempo si usava ancora il codice morse CQD. Ma sappiamo che i due marconisti decisero di usare anche il nuovo codice SOS che ancora non si era imposto (diventerà uno standard nel 1914). SOS tradotto in codice morse equivale a tre punti, tre linee e tre punti: ...___.... Vanno inviate senza interruzione. […]

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