OGGI VI SPIEGHIAMO IL DIABOLICO SISTEMA ''SEBASTIAN CALTAGIRONE''. PENSAVATE CHE IL CASO PRATI FOSSE GOSSIP? NO, È POLITICA, RICATTI, FINTI BIMBI MALATI. E VISITE DAL PAPA!
Maria Egizia Fiaschetti per il “Corriere della Sera – Edizione Roma”
Nel centrodestra inizia a restringersi la rosa dei possibili candidati alla presidenza del Lazio: tiene l'ipotesi del civico Francesco Rocca, presidente della Croce rossa che piace anche alla Lega, mentre tra i politici salgono le quotazioni di Chiara Colosimo, fedelissima di Giorgia Meloni, segretaria d'Aula a Montecitorio. Si complica invece la posizione di Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, che sembrava in pole .
Le sue critiche al termovalorizzatore, espresse nel collegamento da remoto con il consiglio tematico del IX Municipio, non sono piaciute e rischiano di indebolirlo. Negli ambienti più vicina alla premier la posizione ambientalista dell'architetto esperto di urbanistica e paesaggio, che nel'94 da consigliere comunale si battè contro la cementificazione di Tor Marancia, ha destato forti perplessità: «Su un tema così sensibile - sono le voci che filtrano dalla coalizione di centrodestra - avrebbe fatto meglio a non esporsi».
Esternazioni considerate inopportune, che potrebbero pesare su un clima già teso. Tra i fondatori del circolo di Colle Oppio, e mentore della futura leader che poi si è ritagliata una sua autonomia fino a scalare i vertici del partito, Rampelli vanta un saldo radicamento sul territorio e un'influenza che si è riaffermata anche alle ultime politiche: i due consiglieri comunali riconducibili alla sua corrente, Andrea De Priamo e Lavinia Mennuni, sono stati eletti in Senato andando a rafforzare la squadra dei rampelliani.
GIOVANNI DONZELLI CHIARA COLOSIMO
In caso di vittoria nel Lazio, la conquista della seconda regione italiana per Pil ne aumenterebbe la competitività: un'ascesa che potrebbe infastidire l'entourage meloniano. Il dossier delle candidature è sul tavolo della presidente del Consiglio che, rientrata dal G20 di Bali, in questi giorni potrebbe sciogliere il nodo: dagli alleati arriva la richiesta di non temporeggiare - come avvenne per le comunali con la scelta in extremis di Enrico Michetti - per non concedere alcun vantaggio al centrosinistra e approfittare dei dissidi tra gli avversari prima che si ricompattino.
Nel frattempo, accanto all'ipotesi Rocca sembra prendere quota l'opzione politica, caldeggiata anche dal senatore azzurro Maurizio Gasparri, da contrapporre ad Alessio D'Amato: se Pd e Terzo polo non si accordassero la carta dell'outsider potrebbe risultare meno appetibile. E però, i rumors incrociati che si rincorrono in queste ore potrebbero anche essere un tentativo di depistaggio per tenere coperta una scelta già blindata. Tra i papabili Paolo Trancassini, coordinatore regionale di FdI e questore anziano alla Camera.
Avrebbe invece perso interesse per la sfida nel Lazio Francesco Lollobridiga, che si starebbe appassionando al ruolo di ministro dell'Agricoltura. FI, dal canto suo, vorrebbe proporre l'ex senatore Francesco Giro, vicino a Salvini e Meloni, come capolista. Ieri si è riunito anche il gruppo dirigente della Lega a Roma per nominare il nuovo segretario, il consigliere capitolino Davide Bordoni che subentra al notaio Alfredo Maria Becchetti. Proseguono intanto i colloqui tra Alessio D'Amato, schierato da Pd e Terzo polo nella sfida del Lazio, con le forze della sinistra ecologista e progressista. Gli alleati insistono sulla ricucitura del dialogo con il M5S, ma le trattative sono ancora in una fase di stallo.
GIORGIA MELONI CHIARA COLOSIMO