1. AUSTRALIA: PREMIER ABBOTT ROVESCIATO, SUBENTRERÀ RIVALE
(ANSA) - Il premier australiano Tony Abbott lascerà la guida del paese. Il suo rivale Macolm Turnbull in seno al partito liberale, ha ottenuto oggi l'appoggio del partito e sarà il prossimo primo ministro. Lo scrive la Bbc online. Abbott, criticato in seno a suo partito per una serie di gaffe e per le sue posizioni troppo radicali, è stato rovesciato in un voto interno al partito, con 54 voti contrari e 44 favorevoli.
La mozione chiedeva di sostituirlo alla guida del governo con Turnbull, ex leader del partito liberale e ministro delle comunicazioni. Lo ha detto alla stampa uno dei dirigenti del partito, Scott Buchholz. Turnbull sarà il quarto premier australiano in poco più di due anni, da quando i liberali sono saliti al potere nel 2013.
2. AUSTRALIA: SFIDA A LEADERSHIP PRIMO MINISTRO TONY ABBOTT
(ANSA) - Per la seconda volta quest'anno il primo ministro conservatore australiano Tony Abbott deve affrontare una sfida alla sua leadership, dopo una lunga serie di sondaggi negativi, accompagnati da gaffe e decisioni impopolari. L'ex leader del partito e ministro delle Comunicazioni Malcolm Turnbull, ex avvocato e finanziere con immagine di moderato, ha annunciato oggi di aver chiesto ad Abbott, al governo da due anni, di convocare il gruppo parlamentare del partito per votare sulla leadership.
"Non è una decisione che si prende alla leggera, mi sono consultato con molti colleghi, con molti australiani, con molti dei nostri sostenitori", ha detto Turnbull. "In definitiva, il primo ministro non è stato capace di fornire la leadership di cui la nostra nazione ha bisogno, di fornire la fiducia economica di cui il business ha bisogno".
Secondo Turnbull l'Australia ha bisogno di un differente stile di leadership, "che rispetti l'intelligenza della gente, che spieghi le sfide e le opportunità che ci sono davanti e poi indichi chiaramente un corso d'azione", ha detto. Abbott era sopravvissuto a una simile sfida da dentro il partito già in febbraio, suscitata dai cattivi sondaggi e da quelli che diversi colleghi di partito giudicavano come decisioni discutibili prese senza consultazione. Abbott aveva chiesto allora di dargli altri sei mesi per migliorare la popolarità del governo.
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