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1. LA SCELTA DEL CENTROSINISTRA: IN LOMBARDIA CORRE MAJORINO
Stefania Chiale per il “Corriere della Sera”
Il Partito democratico si «salva» in zona Cesarini: a meno di tre mesi dal voto regionale schiera Pierfrancesco Majorino contro Attilio Fontana e la sua ex vice, oggi frontwoman del Terzo polo, Letizia Moratti. Il centrosinistra trova un candidato per provare a sottrarre la Lombardia, dopo 28 anni, al centrodestra.
L'eurodeputato dem tira fuori dalle sabbie mobili (pur con qualche mal di pancia) il Pd e la sua micro coalizione, che quasi certamente non si allargherà nemmeno ai 5Stelle visti i veti incrociati: i pentastellati avrebbero accettato solo, previo accordo di programma, un candidato «terzo» e +Europa uscirebbe dalla coalizione in caso di apertura al Movimento 5 Stelle.
Quarantanove anni, oltre la metà passati in politica: tra i Democratici di sinistra, quindi nel Pd. Assessore al Welfare prima nella giunta Pisapia poi con Beppe Sala. L'ex manager di Expo lo vuole con sé dopo che Majorino, presentandosi alle primarie per le Amministrative del 2016, spacca il fronte anti-Sala.
È l'anima di sinistra nel Pd milanese e a Palazzo Marino: lotta alle povertà e alle discriminazioni, disabili, fragili, diritti civili, fine vita, migranti e integrazione le sue battaglie. Nel 2019 si candida alle Europee e, con oltre 90 mila preferenze raccolte nel Nordovest, vola a Bruxelles. L'ufficialità arriva al fotofinish, al termine di una giornata (l'ennesima) di scambi bilaterali e con una riunione di coalizione convocata alle 19.30, una fumata bianca che sembrava raggiunta dopo mezz' ora e poi un'altra ora di «acceso» dibattito tra gli alleati e non solo.
BEPPE SALA PIERFRANCESCO MAJORINO
Ancora nel pomeriggio il segretario regionale pd Vinicio Peluffo non era riuscito a convincere alcune anime del partito. Su tutte, quella che fa capo a Pierfrancesco Maran, autocandidatosi alle primarie e che ora si ritirerà criticando «un metodo che non condivido».
«Sono onorato ed emozionato», commenta Majorino, che con le forze di centrosinistra punta a «costruire insieme, e secondo le modalità condivise, la proposta più forte possibile per cambiare pagina in Regione». Ora il suo nome dovrà essere confermato all'assemblea regionale dem convocata sabato.
2. PIERFRANCESCO MAJORINO È L'UOMO PERFETTO (PER FAR PERDERE IL PD)
Claudio Brigliadori per “Libero quotidiano”
Se c'è un uomo che incarna lo spirito tafazzista del Pd, quello è Pierfrancesco Majorino. Già solo il fatto che possa essere lui il nome giusto da candidare a governatore della Regione Lombardia per disarcionare Fontana rende bene l'idea del vizioso circolino democratico.
Intendiamoci, De Benedetti che si è esposto per il sostegno (strumentale) del centrosinistra a Letizia Moratti non sempre ci ha preso. Ma in termini di strategia politica, può dare lezioni a molti leader nazionali e locali del fu Partitone. Al di fuori dell'area Ztl di Milano, pochi conoscono il volitivo europarlamentare che sogna il ritorno a casa dopo una vita passata in strada, da assessore ruspante con Pisapia e Sala.
majorino al pranzo per i senzatetto organizzato dai city angels a milano
Ex enfant prodige dei Ds milanesi, uno dei Penati-boy emersi a metà anni Duemila, il sempre poco auto-ironico Pierfranceso ha pedigree perfetto per strappare il voto convinto dei salottini dell'Area C, lo zoccolo duro del Pd meneghino, e far fuggire a gambe levate tutti gli altri.
Una prova? Il suo intervento a L'aria che tira, su La7, un brillantissimo minuto in cui, ha pontificato sui migranti («Siamo di fronte a una bruttissima prima parte di azione di governo»), la Moratti, non senza un certo imbarazzo da evidente conflitto d'interessi («Candidarla con il Pd? Non è così che si fa politica, fino a due settimane fa si proponeva a Lega e Fratelli d'Italia») e Meloni-Macron.
«Abbiamo fatto un pasticcio enorme, abbiamo lasciato le persone in mare in maniera disumana e abbiamo innescato un conflitto con la Francia di cui non c'era bisogno. Dobbiamo salvare vite e controllare molto di più i flussi ma in questo momento non stiamo facendo né l'una né l'altra cosa. Fare la guerricciola ai disperati in barca non mi sembra una gran cosa. La linea a Piantedosi la detta Salvini». E dall'altra parte della barricata, ringraziano.
PIERFRANCESCO MAJORINO pierfrancesco majorino