AIUTI? STOCAZZO! – A WASHINGTON ZELENSKY TROVA IL MURO DEI REPUBBLICANI, CONTRARI AD ALTRI AIUTI A KIEV SENZA UN CHIARO PERCORSO PER CHIUDERE LA GUERRA – BIDEN ANNUNCIA DI AVER FIRMATO UN NUOVO PACCHETTO DI AIUTI DA 200 MILIONI DI DOLLARI E HA PROMESSO CHE GLI STATI UNITI NON ABBANDONERANNO KIEV, COME SPERA LA RUSSIA: HA RILANCIATO IL SUO APPELLO AL CONGRESSO PERCHE' TROVI UN "COMPROMESSO" PER APPROVARE I NUOVI FONDI BLOCCATI "DA UNA MINORANZA DI REPUBBLICANI CHE STANNO FACENDO UN REGALO DI NATALE A PUTIN”

-

Condividi questo articolo


joe biden e volodymyr zelensky - armi all ucraina -vignetta osho joe biden e volodymyr zelensky - armi all ucraina -vignetta osho

(di Claudio Salvalaggio) (ANSA) - WASHINGTON, 12 DIC - "È una questione di vita o di morte per l'Ucraina e i tempi sono cruciali": questo il messaggio che Volodymr Zelensky ha portato prima al Congresso e poi alla Casa Bianca per sostenere il pacchetto di nuovi aiuti americani nella sua terza visita a Washington dall'inizio dell'invasione russa. Una visita ben diversa da quella al Capitol di un anno fa, quando fu accolto come un eroe, invitato a parlare a camere riunite e 'premiato' con altri 50 miliardi di dollari di aiuti.

 

joe biden - volodymir zelensky le armi e la guerra israele hamas - vignetta by osho joe biden - volodymir zelensky le armi e la guerra israele hamas - vignetta by osho

Martedì Zelensky è stato accolto senza fanfare e non ha rilasciato alcuna dichiarazione al Campidoglio né alla folla di reporter che lo inseguivano, riservando le sue parole alla conferenza stampa con Joe Biden dopo l'incontro nello studio Ovale. Il leader ucraino ha assicurato di aver ricevuto dal Congresso "segnali più che positivi", precisando però di attendere risultati concreti, e ha invitato gli Usa e i suoi alleati a mandare "un segnale forte della nostra unità alla Russia entro fine anno", ribadendo la sua fiducia nella vittoria e la contrarietà a cedere territori "ai terroristi".

 

Biden, dal canto suo, ha annunciato di aver firmato intanto un nuovo pacchetto di aiuti da 200 milioni di dollari e ha promesso che gli Stati Uniti non abbandoneranno Kiev, come spera Putin. Quindi ha rilanciato il suo appello al Congresso perche' trovi un "compromesso" e approvi i nuovi fondi bloccati "da una minoranza di repubblicani" che stanno facendo "un regalo di Natale" a Putin, come dimostra l'esultanza della propaganda russa che li ha "celebrati".

ABBRACCIO TRA ZELENSKY E BIDEN ABBRACCIO TRA ZELENSKY E BIDEN

 

A Washington il presidente ucraino ha toccato con mano che la salvezza dell'Ucraina passa dal Messico ma ha trovato un muro di resistenza tra i repubblicani, decisi a legare il loro ok ai nuovi fondi (oltre 60 miliardi dopo i 111 miliardi già concessi) a due punti irrinunciabili: un giro di vite a protezione del confine col Messico, rafforzando le misure anti immigrazione con espulsioni rapide e criteri più severi per l'asilo (cui i dem sono contrari) e avere lumi su quale sia la strategia finale, "l'end-game" per usare le parole dello speaker repubblicano Mike Johnson.

 

JOE BIDEN VOLODYMYR ZELENSKY JOE BIDEN VOLODYMYR ZELENSKY

Evocando l'eredità della sfida contro Mosca, il leader ucraino ha argomentato che aiutare Kiev a combattere è nell'interesse nazionale americano e un modo per rafforzare l'Europa orientale contro l'aggressione russa. "Conto ancora su di voi", ha detto, dopo aver avvisato che "quando il mondo libero esita, le dittature esultano" e che i ritardi negli aiuti fanno il gioco del Cremlino. Che nel frattempo si è detto certo che dall'incontro non uscirà nulla che possa "cambiare la situazione sul campo di battaglia".

 

I leader repubblicani al Senato e alla Camera sono stati irremovibili, pur precisando che non si tratta di una questione personale e che restano al suo fianco: "La priorità della sicurezza nazionale è difendere il confine Usa", hanno concordato, cavalcando i sondaggi d'opinione dopo le ondate migratorie record. Ora la palla torna alla Casa Bianca e al Senato, ha spiegato Johnson, ricordando che la Camera ha già approvato una legge sull'immigrazione, che i dem non hanno votato perché troppo draconiana. Impossibile una svolta entro fine anno, quando finiranno i fondi a disposizione: a giorni il Congresso va in vacanza per tre settimane.

 

volodymyr zelensky abbraccia joe biden a kiev volodymyr zelensky abbraccia joe biden a kiev

Se ne riparla a inizio 2024, a meno che Joe Biden non decida di finanziare provvisoriamente Kiev a spese dell'esercito Usa. Nel frattempo i dirigenti americani e ucraini stanno mettendo a punto una nuova strategia per il 2024, dopo che le speranze di controffensiva non si sono avverate, come ha ammesso alla Bbc il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza dell'Ucraina Oleksiy Danilov, nel giorno di un attacco cyber russo che ha messo ko le connessioni internet del Paese.

 

Gli Usa - che oggi hanno annunciato altre sanzioni contro Paesi terzi che aiutano la macchina da guerra russa - hanno inviato a più riprese sul campo a Kiev un generale a tre stelle, Antonio Aguto, dalla base di Wiesbaden, in Germania, dove a gennaio è prevista una serie di "war games", come scrive il New York Times. Ci sono però divergenze tra alleati: gli americani stanno spingendo per una strategia conservatrice che si concentra sul mantenimento del territorio attuale dell'Ucraina, scavando trincee e accumulando rifornimenti e forze nel corso dell'anno, nonchè sviluppando la sua capacità di produrre armi.

joe biden e volodymyr zelensky a kiev joe biden e volodymyr zelensky a kiev

 

Gli ucraini invece vorrebbero attaccare, sia sul terreno che con bombardamenti a lungo raggio, continuando a tenere sotto tiro anche la Crimea, con la speranza di attirare nuovamente l'attenzione di un mondo sempre più distratto dalla guerra a Gaza. In ogni caso, ammoniscono gli strateghi americani, senza un cambio di strategia il 2024 potrebbe assomigliare al 1916, l'anno più mortale della Prima guerra mondiale.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...