Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)
Dalle rive dell’Arno a una delle poltrone più importanti del Ministero dell’ambiente. Non sarà mica l’ennesimo caso di “toscanizzazione” in salsa renziana dei vertici ministeriali? Vai sapere.
Una cosa è certa: da qualche giorno a capo della Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque si è insediata Gaia Checcucci, 45 anni, nata a Firenze e da sette anni segretario generale dell’Autorità di bacino del fiume Arno. Quest’ultima, in pratica, è l’Autorità che sovrintende alla tutela del bacino idrogeologico di un’area tanto cara all’attuale presidente del consiglio.
LA PARABOLA
Ma la Checcucci attualmente risulta anche consigliere di amministrazione della Nuove Acque, società che gestisce il servizio idrico integrato nella zona dell’alto Valdarno. La Nuove Acque, tanto per dire, al 53,8% è controllata da soci pubblici, tra cui spiccano Comune e Provincia di Arezzo, zona geografica molto “vicina” anche al ministro delle riforme Maria Elena Boschi.
Come socio privato, invece, troviamo un consorzio che si chiama Intesa Aretina, del quale fa parte anche l’ormai famosa Banca Etruria, di cui è stato presidente il papà della stessa Boschi. Insomma, gli attuali incarichi fanno pensare che la Checcucci abbia una gran dimestichezza con i territori del “giglio magico”. Adesso la dirigente è approdata a un incarico ancora più di peso.
Si dà infatti il caso che all’interno del Ministero dell’ambiente, guidato dal casiniano Gian Luca Galletti, la Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque abbia competenze decisionali su settori a dir poco strategici: bonifica dei siti inquinati, vigilanza sul Programma nazionale di bonifica degli stessi siti, interventi di riconversione industriale, bonifiche in materia di amianto, quantificazione dei danni ambientali nei siti di interesse nazionale, interventi di risanamento idrogeologico e chi più ne ha più ne metta.
I PRECEDENTI
Che poi la storia della Checcucci parte sì da Firenze, ma da tutt’altra sponda politica. A metà degli anni 2000 infatti ha occupato un posto in consiglio comunale nelle file di Alleanza Nazionale. E nel 2008 è stata nominata all’Autorità di bacino del fiume Arno dall’allora ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo. Parliamo quindi di una dirigente trasversale? Chissà.
Di certo un elemento significativo per capire la parabola della Checcucci può essere rappresentato dal fatto che è sposata con Giacomo Billi, ex Dc ed ex Margherita, già assessore comunale a Firenze prima di Renzi e poi uomo di spicco del Pd fiorentino. Leggenda vuole che sia stato proprio Billi, insieme all’ex viceministro degli esteri Lapo Pistelli, a lanciare nell’empireo politico del capoluogo toscano Matteo Renzi. È presumibile che la Checcucci abbia respirato l’evoluzione politica toscana di quegli anni. E ora si è sistemata su una delle poltrone ministeriali più importanti.