Mentre in Italia si discute sulla legittima difesa, dall'altra parte dell'oceano farà scalpore la norma della Georgia, dove d'ora in poi nelle università pubbliche si potrà girare armati.
Il governatore dello stato Usa Nathan Deal ha infatti firmato il provvedimento che autorizza l'ingresso nei campus con pistole e altre armi da fuoco purché siano tenute nascoste. A nulla sono valse le proteste contro la legge da parte degli stessi leader degli atenei: la legge entrerà in vigore il prossimo primo luglio.
L'anno scorso il governatore, repubblicano, aveva posto il veto contro una misura simile, la HB859, che consentiva di portare armi in certi luoghi considerati "sensibili" nelle università, ma ha sottolineato che questa volta la nuova misura chiarisce che sarà vietato portare le armi in molti di questi luoghi sensibili, come per esempio aule e uffici amministrativi. "È totalmente appropriato che le armi non vengano ammesse in aree sensibili dei campus universitari", ha dichiarato Deal.
La legge proibisce inoltre di portare armi a eventi sportivi e nei dormitori universitari. Per giustificare la misura, il governatore ha affermato che "sfortunatamente ci sono parti dello Stato in cui il cammino per l'istruzione viaggia su un terreno pericoloso".
Con la promulgazione di questa legge, la Georgia si unisce ad altri nove Stati in cui è permesso portare armi nei campus. Proprio ad Atlanta lo scorso 28 aprile il presidente Usa, Donald Trump, diventò il primo presidente dopo Ronald Reagan nel 1983 a tenere un discorso alla National rifle association (Nra), il principale gruppo di pressione a favore delle armi negli Usa.
Trump ha promesso all'Nra che difenderà i suoi interesssi e ha assicurato che ha "un amico alla Casa Bianca".
La possibilità di portare armi nei campus è giudicata negativamente, in Italia, anche dal leader leghista Matteo Salvini, che taglia corto: "La trovo una misura demenziale".