Joe Biden su tutte le furie. A ridosso della visita a Mario Draghi, il presidente degli Stati Uniti avrebbe fatto sentire la sua voce tra le mura della Casa Bianca. Il motivo, ancora una volta, le rivelazioni del New York Times secondo cui dietro la morte dei generali russi in Ucraina ci sarebbe proprio Biden.
D'altronde che l'intelligence Usa aiuti il governo di Kiev per fermare Mosca non è una novità, ma quello che a Biden non sarebbe piaciuto è la continua fuga di notizie. Il presidente americano, stando al Fatto Quotidiano, avrebbe così telefonato alla direttrice della National Intelligence, Avril Haines, a quello della Cia, William Burns, infine al capo del Pentagono, Lloyd Austin, per esprimere tutta la sua indignazione. Insomma, Biden si è reso protagonista di un furibondo sfogo proprio alla vigilia dell'incontro con il premier italiano.
Il timore, è la spiegazione di fonti a lui vicine, è che ben presto la guerra si possa trasformare in un conflitto diretto con gli Stati Uniti. Una tesi suffragata dalle tempistiche. Gli 007 vanno da giorni dicendo che il conflitto è destinato a durare nel tempo e così si fa sempre più reale l'ipotesi di un allargamento.
Un'eventualità che Biden vuole evitare a tutti i costi, visto che il suo reale fine è quello di vincere la guerra "per procura", senza che un soldato americano metta piede in zona di combattimenti.
Una strategia che sta ripagando. Il consenso di Biden sta infatti crescendo, sia tra i democratici che tra i repubblicani. Basta pensare all'Ukraine Lend–Lease Act, che dà al presidente la possibilità di inviare armi all’Ucraina senza grandi giri burocratici e legislativi, e che è stato votato all’unanimità dal Senato e ha ottenuto solo dieci voti repubblicani contrari alla Camera.