1. L'AFFONDO DI MELONI "A BRUXELLES ERRORI SULLE NOMINE UE" E ORBÁN VOLA A ROMA
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
sergio mattarella giorgia meloni
[…] È chiaro, questa seconda opzione era e resta una tentazione. Che mal si concilia con l'appello pronunciato da Sergio Mattarella: «La coscienza democratica – dice il Presidente – impone di rispettare sempre il voto degli elettori. Ma è importante ricordare che vi è un carattere irrinunciabile dell'Ue nato da un patto di pace e democrazia e da alcuni valori che sono lo stato di diritto, la coesione sociale, la dignità di ogni persona e la volontà di accrescimento sociale. Chiunque ne faccia parte deve averle sempre come rifermento».
È chiaro, questa seconda opzione era e resta una tentazione. Che mal si concilia con l'appello pronunciato da Sergio Mattarella: «La coscienza democratica – dice il Presidente – impone di rispettare sempre il voto degli elettori. Ma è importante ricordare che vi è un carattere irrinunciabile dell'Ue nato da un patto di pace e democrazia e da alcuni valori che sono lo stato di diritto, la coesione sociale, la dignità di ogni persona e la volontà di accrescimento sociale. Chiunque ne faccia parte deve averle sempre come rifermento».
ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia
Tradotto: l'Europa coinvolga l'Italia e l'Italia lasci perdere abbracci pericolosi con gli euroscettici. Che Meloni giochi su due tavoli […] è cosa nota. Raffaele Fitto continua ad essere il principale candidato al ruolo di commissario al Pnrr, bilancio e fondi di coesione. […]
2. MELONI PROFETA IN PATRIA, MA A BRUXELLES HA DAVANTI UN MURO. LA SPONDA DI MATTARELLA
Estratto dell’articolo di Simone Canettieri per “il Foglio”
[…] Giorgia Meloni continua a trovarsi davanti al rebus della nuova Commissione Ue. Un muro. E dalla festa per i 50 anni del Giornale, a Milano, ammette, al netto dell’irritazione di lunedì scorso trapelata in tutte le salse, che difficilmente potrà far saltare il banco delle tre principali nomine che guidano Bruxelles: Ursula von der Leyen (Ppe) alla presidenza della Commissione, Antonio Costa (Pse) al Consiglio europeo Kaja Kallas (liberali) come Alto rappresentante Ue per la politica estera.
[…] Meloni ha capito che, salvo sorprese, è fuori dal pacchetto di mischia che deciderà i Top Jobs. Ecco perché parla di situazione “surreale”, di “mancanza di democrazia” e di “cambio di passo della Ue che non avverrà”. Parole che sembrano in qualche modo annunciare una resa sulla terna che conta. Discorso diverso riguardo ai commissari e ai vicepresidenti.
“L’Italia avrà un ruolo di rango”. Ma per arrivare a questo scenario servirà in qualche modo fare scelte nette a Strasburgo. Qualche consiglio sembra arrivare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il quale, da Bucarest, dice due cose: “No a fratture o conflittualità che renderebbero difficile risolvere e affrontare in maniera adeguata problemi così rilevanti.
Scelte che vanno prese con una convergenza ampia ”. E sembra un messaggio a chi ha posto dei veti all’Italia nella trattativa e anche ad alcune pulsioni autoisolazioniste. Ma allo stesso tempo il capo dello stato rimarca come la Ue “è nata all’insegna di alcuni valori, che sono la democrazia, lo stato di diritto, il rispetto della dignità di ogni persona”.
E questo, sembra un chiaro alert nei confronti delle tentazioni di seguire in questa fase l’Ungheria di Viktor Orbán, incontrato lunedì da Meloni appena arrivata a Bruxelles, prima della cena informale dei 27.
In generale la trattativa è lenta e ancora in corso. Da Fratelli d’Italia per strategia dicono che non hanno “alcuna smania” di votare von der Leyen quando la nomina dovrà essere ratificata dall’Europarlamento. Tutto rientra nei giochi. “E’ un accordo fragile, quello sulle nomine”, spiega ancora Meloni. Ecco, il fatto è questo: dopo la vittoria delle europee è andata dritta sulla politica interna (primo ok al premierato e via libera all’Autonomia), pronta a iniziare anche con la riforma della giustizia (incardinata alla Camera), annunciando uno “sblocca Giorgia”.
Una norma cioè contro la burocrazia nella Pubblica amministrazione a favore delle imprese. Operazioni complicate, ma non impossibili. Almeno in virtù dei numeri in Parlamento, a Roma. Tutto cambia a Bruxelles, capovolgendo appunto la storia che nessuno è profeta in patria.
3. UE: MATTARELLA, 'NUOVA FASE, SERVE RINNOVATA FIDUCIA CITTADINI'
(Adnkronos) - "Abbiamo parlato dell'Unione europea, dell'occasione che viene offerta dalla nuova fase della vita dell'Unione dopo le elezioni del Parlamento europeo, con l'esigenza di riprendere pienamente fiducia da parte dei nostri concittadini dei vari Paesi dell'Unione nei confronti delle sue Istituzioni".
Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine dell'incontro a Bucarest con il Presidente della Romania Klaus Iohannis.
ursula von der leyen manfred weber
"A questo riguardo -ha ribadito il Capo dello Stato- abbiamo considerato come sia indispensabile l'ampliamento dell'Unione con l'allargamento ai Paesi candidati": quelli dei Balcani occidentali, la Moldova, l'Ucraina.
"Abbiamo una visione comune dell'urgenza del completamento dell'Unione europea a questi Paesi che si sono candidati e che auspichiamo possano entrare velocemente nell'Unione per contribuire alla sua vita".
4. UE: MATTARELLA, 'DOPO ELEZIONI SCIOGLIERE SUBITO NODI PER RISPONDERE VELOCEMENTE A SFIDE'
(Adnkronos) - "Abbiamo parlato dell'esigenza che dopo le elezioni l'Unione affronti alcuni nodi che si trova davanti: l'allargamento, quello di carattere economico, gli aspetti e egli elementi che intensifichino la competitività dell'Unione sul piano internazionale, la sua coesione sociale, la definizione e il completamento della condizione finanziaria e del suo bilancio e particolarmente le sue procedure decisionali.
I problemi nascono sempre più velocemente nella vita del mondo e richiedono risposte immediate, tempestive, altrimenti vengono risolti secondo le scelte di altri grandi soggetti internazionali. I problemi non aspettano i tempi lunghi di procedure interminabili". Lo ha ribadito il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine dell'incontro a Bucarest con il Presidente della Romania Klaus Iohannis.
ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia
"Questo richiama il problema della sicurezza dell'Unione -ha aggiunto il Capo della Stato- riteniamo che l'Unione europea debba dotarsi di una difesa comune, anche per rafforzare il pilastro europeo della Nato e per dare una risposta deterrente all'aggressività crescente della Federazione russa".
SERGIO MATTARELLA ALL ACCADEMIA DEI LINCEI