ARRIVA LA TEMPESTA PERFETTA! I MERCATI VEDONO UNA RECESSIONE GLOBALE IN ARRIVO E SCATTA IL PANICO. LE BORSE EUROPEE CROLLANO E MILANO PERDE PIÙ DEL 3 PER CENTO IN ATTESA DEL VOTO - GLI SPREAD DELL’EUROZONA SEGNANO UN RIALZO RECORD DAL 2013, LA STERLINA CROLLA SUL DOLLARO. LE DECISIONI DELLA FEDERAL RESERVE - IL COMMISSARIO AGLI AFFARI ECONOMICI EUROPEI GENTILONI: “CI ASPETTANO TEMPI DURI” – IN ITALIA IL GOVERNO CHE SI RITROVERÀ A GESTIRE QUESTA TEMPESTA PERFETTA POTREBBE AGGRAVARLA O MENO…

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ITALIA CROLLO BORSA TEMPESTA PERFETTA IN ARRIVO ITALIA CROLLO BORSA TEMPESTA PERFETTA IN ARRIVO

Giovanna Faggionato per editorialedomani.it

 

 

Ha detto Mario Draghi nella sua ultima conferenza stampa di non vedere sintomi di recessione in arrivo in Italia. Ma la recessione rischia di essere globale o almeno occidentale considerati i sintomi che i mercati sembrano vedere benissimo. Sulle Borse europee oggi le vendite di titoli di stato hanno superato il livello di guardia, il rendimento dei titoli decennali tedeschi e di quelli italiani non è mai stato così alto dal 2013, cioè dopo il whatever it takes. In questo caso però non è solo la periferia dell’Eurozona al centro della crisi, anche se ovviamente è la periferia che per i costi di rifinanziamento del debito rischiano di rimetterci di più.

 

 

ITALIA CROLLO BORSA ITALIA CROLLO BORSA

I futures sui titoli americani hanno aperto la giornata in negativo, in attesa del discorso del governatore della banca centrale americana Jerome Powell, dopo già tre sedute negative e hanno trascinato anche i mercati europei. A metà giornata la borsa di Milano è la peggiore in Europa, ma anche tutte le altre sono in rosso: Madrid perde il 2,75 per cento, Francoforte il 2,58, Parigi il 2,28.. Lo spread italiano sui titoli tedeschi è a 226,,4 punti, ma salgono anche tutti gli altri rendimenti sui titoli di stato europei.

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Solo due giorni fa Deutsche Bank, uno dei due principali istituti di credito tedeschi, ha previsto con sicurezza che in Germania ci sarà la recessione. L’indice sulle piccole e medie imprese manifatturiere tedesche elaborato da  S&P Global è in calo per il terzo mese consecutivo. Come ha dichiarato il commissario agli affari economici europei Paolo Gentiloni: «Ci aspettano tempi duri». Isabel Schnabel membro del board della Bce mette in guardia pubblicamente dalle attuali stime di inflazione della stessa Bce, sostendendo che tale è l’incertezza che vanno maneggiate con cura.

 

Dall’altra parte dell’Atlantico ci sono le decisioni della Federal Reserve che ha prospettato un periodo di rialzi dei tassi lungo e ha tagliato di ben un punto e mezzo percentuale di Pil le prospettive di crescita degli Stati Uniti e i cui effetti vanno ben oltre i confini americani.

BORSA CROLLO BORSA CROLLO

 

A questo quadro già preoccupante, la Gran Bretagna ormai avviluppata in una crisi inflazionistica ben più grave che altrove aggiunge esperimenti di bilancio pericolosi. La sterlina è crollata oggi arrivando a un rapporto sul dollaro che non si vedeva dalla metà degli anni Ottanta. In parte si tratta dell’effetto delle scelte della banca centrale americana, in parte però del piano thatcheriano appena presentato dal nuovo governo Truss. Un piano tatcheriano di ampi tagli alle tasse ma anche di aiuti pubblici contro il carlo bollette. Il ministro delle Finanze, Kwasi Kwarteng ha annunciato il taglio dell’aliquota maggiore e annunciato interventi che porterebbero a un aumento storico del debito senza grandi spiegazioni sulle coperture, provocando vendite record sui titoli di debito britannico con rendimenti in aumento di oltre venti punti percentuali.

 

 

SALVINI BERLUSCONI MELONI LUPI SALVINI BERLUSCONI MELONI LUPI

E l’Italia? Sarebbe stupido e menzognero collegare l’aumento dello spread unicamente al voto del 25 settembre, ma come dimostra il caso britannico alle elezioni si deciderà soprattutto il governo che si ritroverà a gestire questa tempesta perfetta e che potrebbe aggravarla o meno.

PAOLO GENTILONI E MARIO DRAGHI PAOLO GENTILONI E MARIO DRAGHI DRAGHI ALL'ONU DRAGHI ALL'ONU DRAGHI ALL'ONU DRAGHI ALL'ONU

 

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