Marco Bresolin per “la Stampa”
«In questo momento ci sono due questioni che viaggiano su binari paralleli. Da un lato il rischio che la Commissione vada avanti con il pugno duro sulla procedura. Dall' altro la possibilità che Jens Weidmann diventi il nuovo presidente della Bce al posto di Mario Draghi. Credo che la combinazione di queste due cose stia rendendo nervose molte persone in Italia».
Guntram Wolff è il direttore di Bruegel, tra i più influenti think tank europei. Dal suo osservatorio privilegiato, l' economista tedesco analizza i recenti sviluppi che riguardano l' Italia, che deve innanzitutto «riguadagnare fiducia».
Il governo riuscirà a evitare la procedura?
MATTEO SALVINI ANGELA MERKEL LUIGI DI MAIO IN IO TI SPREADDO IN DUE
«È difficile commentare la tattica e le mosse del governo. Ma questo non cambia la sostanza del problema: i tassi di interesse sono molto più alti della crescita. E questo è un male, sia per l' economia che per il debito: Italia ed Eurozona devono fare molta attenzione. L' aumento dei tassi è legato a un calo della fiducia, che dipende dalle scelte politiche. Per questo l' Italia deve innanzitutto riguadagnare fiducia se vuole risolvere i propri problemi».
GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO CHERNOBYL BY LUGHINO
Il premier Giuseppe Conte si è presentato a Bruxelles con una lettera per chiedere ai partner di evitare l' avvio della procedura. È stata una mossa giusta?
«Non credo che basti una lettera per convincere gli altri governi. E neanche i mercati. L' Italia ha bisogno di fare le riforme, di spiegare come intende intervenire per aumentare la propria produttività e per spingere il potenziale di crescita dell' economia. Non servono tattiche a breve termine, ma programmi di lungo periodo».
GIUSEPPE CONTE PINOCCHIO IN MEZZO AL GATTO (LUIGI DI MAIO) E LA VOLPE (MATTEO SALVINI) MURALE BY TVBOY
Nella lettera Conte chiede anche una revisione delle regole: ammesso che si faccia, questo potrebbe aiutare l' Italia?
«Le regole sono imperfette, è vero. E sarebbe giusto rivederle. Ma non credo che una loro modifica cambierebbe la sostanza delle richieste all' Italia. Stiamo parlando di un Paese con alto debito, bassa crescita e tassi di interesse molto alti».
La tesi di Roma, però, è che l' economia riparte soltanto aumentando le spese e non con politiche di austerità.
«Ma i soldi vanno spesi per fare investimenti, solo così si spinge la crescita. Se l' Italia scegliesse questa strada troverebbe anche uno spazio nelle regole. Che vanno interpretate con flessibilità, come la Commissione ha fatto. Ma se non c' è un miglioramento sostanziale nella crescita, lo scenario rischia di diventare molto negativo nel medio-periodo».
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Rispetto alla trattativa di novembre-dicembre sulla procedura, le reazioni dei mercati ora sono più contenute. E quindi c' è meno pressing sull' Italia
«I tassi di interesse sono comunque molto alti. Sinceramente credo che l' effetto degli annunci della Commissione sullo spread sia molto limitato. Perché sono le scelte del governo a provocare un effetto in questo senso. Certamente apprezzo il messaggio lanciato nei giorni scorsi da Mario Draghi: queste politiche sono molto positive per l' Italia».
Nel governo c' è chi sostiene che una Commissione in scadenza non abbia alcuna autorità per punire l' Italia: è veramente così?
«Innanzitutto va ricordato che l' ultima parola spetta ai governi. Poi vorrei sottolineare che la Commissione ha un ruolo importante e una sua decisione sarebbe comunque un segnale molto forte. Non credo che voglia dimostrare di essere un' anatra zoppa, anzi».
L' avvio di una procedura rischia di mettere l' Italia in un lungo tunnel: quanto tempo ci vorrà per riportare il debito a livelli accettabili?
«Non è necessario scendere al 60% per avere un debito sostenibile. Guardate la Francia: il suo debito è ormai quasi al 100% del Pil, ma ha tassi di interesse molto bassi. Per far scendere i tassi è fondamentale riconquistare la fiducia e ciò passa da politiche responsabili»
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