Alessandro Camilli per blitzquotidiano.it
Pane, per fortuna il pane di base costa poco e quindi un aumento dei prezzi al consumo del pane percentualmente enorme, addirittura il 18 per cento di media in Europa, non significa in termini assoluti altrettanto grande taglio al reddito disponibile. L’aumento del prezzo del pane toglie ad una famiglia decine di euro su base mensile.
Le bollette al contrario toglieranno presto al reddito familiare disponibile centinaia di euro al mese. Comunque il pane aumenta, del 13,5 per cento di media in Italia. Media tra prezzi assai diversi: a Napoli ad esempio pane a 2,16 al chilo, a Milano pane a 4 e passa euro al chilo.
Benzina a 1,70, con sconto. Dimenticato?
La benzina è scesa a 1,70 euro litro. In realtà il suo prezzo è di due euro litro. La paghiamo 1,70 perché c’è lo sconto di Stato, 30 centesimi ce li mette lo Stato su decisione del governo. Sconto in vigore da mesi ma ce lo siamo dimenticato nella generale cantata dolente sul nessuno fa niente. Se 60 miliardi sono niente…Sessanta sono i miliardi che il governo ha speso finora per alleviare la botta fortissima dell’inflazione che viaggia alla velocità dell’otto/nove per cento. Alleviare, lenire, non certo cancellare.
La manifattura e le case
Bollette: ogni giorno arriva l’esposizione della bolletta triplicata se non di più. Esposizione, ostensione pubblica di una bolletta insostenibile. Sono, finora, soprattutto se non solo le bollette delle aziende, delle fabbriche, della manifattura. La manifattura italiana, i luoghi della manifattura sono letteralmente aggrediti dall’importo delle bollette arrivate e che arrivano. E, insieme alla manifattura anche se un passo più indietro, i luoghi dei servizi: bar, ristoranti, locali, negozi. E, seppur davvero iper lamentosi, le amministrazioni e i governi locali, i servizi e i luoghi pubblici di Regioni, Comuni, Province… Al contrario nella maggior parte della case e quindi nel bilancio di moltissime famiglie la super bolletta non ha ancora colpito.
Per la semplice ragione che non è ancora arrivata in forma e formato super. Almeno la metà dei contratti di fornitura di energia elettrica sono stati finora di fatto al riparo dagli aumenti perché stipulati ad un prezzo fissato prima della crisi energetica. Nel mercato libero contratto di x anni a prezzo fissato. Moltissimi lo hanno e moltissimi quindi fino a scadenza continuano e hanno continuato a pagare in bolletta quel prezzo e non altro. Ma, appunto, fino a scadenza.
Quando il contratto scadrà (per non pochi a fine 2022) il nuovo contratto sarà proposto e fatto a prezzi attualizzati o quasi. Cioè? Cioè se pagavi cento euro di bolletta bimestrale ne pagherai 300, se pagavi 200 ne pagherai 600. E non ci sarà nessun voto, nessun risultato elettorale, nessun governo vecchio e nuovo, nessun leader in grado di farci il maxi sconto. Uno piccolo di sconto ce lo dovremo fare da soli, consumando di meno.
Uno a lunga scadenza di sconto arriverà se consentiremo davvero rigassificatori al riparo da comitati del No, se consentiremo eolico e fotovoltaico al riparo dalle Sovrintendenze al No, se consentiremo governi, politica, informazione, talk-show, pubblica opinione al riparo dalla demagogia ignorante. Vasto programma.
giorgia meloni e viktor orban giorgia meloni con viktor orban GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN VIKTOR ORBAN GIORGIA MELONI