DAGOREPORT
I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - SPERANZA - ZINGARETTI - BIANCONI - DI MAIO - CONTE
Dopo l'ennesima sconfitta, il M5S non è spaccato, di più: ognuno pensa in proprio. Di Maio ha intorno a sé un 20%; Fico ha contato i suoi fichiani e toccano il 20%; ci sono i fedelissimi di Casaleggio, milanesi capitanati da Buffagni; c’è una fetta di duri e puri che fanno riferimento a Grillo; poi ci sono i grillini sciolti che a questo punto girano intorno al 35/40%. Un Movimento dove può succedere di tutto, di più.
Un avvertimento alla leadership di Gigino sarà la prossima nomina del capogruppo al Senato, al posto del critico Patuanelli, diventato ministro. Sicuramente una nomina che farà scaturire una ulteriore riflessione che potrebbe portare a un aut-aut nei confronti di Di Maio: devi scegliere, o ministro o capo politico. C’è anche una giustificazione logica: un ministro degli esteri è spesso impegnato all’estero.
GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO
A tutto questo, si aggiunge il fatto che l’eminente Rocco Casalino, attento agli umori della base, è indeciso se far assumere una responsabilità politica a Conte, che è in aperto dissenso con Di Maio, come uomo di governo del M5S. Una leadership governativa che ovviamente all’ego di Luigino non va giù, ripensando a quella proposta in extremis di Salvini di ritornare insieme con lui premier.
Non solo: a causa del Russia-gate, i rapporti tra Conte e Mattarella sono in crisi: secondo il Colle ci sono state operazioni di disinformazione. Il segretario generale di Palazzo Chini Roberto Chieppa non avrebbe riferito al segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti che il ministro della giustizia americano William Barr avrebbe incontrato e chiesto informazioni alla nostra Intelligence.
mattarella conte zampetti I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - DI MAIO - CONTE - SALVINI