Carlo Nicolato per “Libero quotidiano”
Biden regala l'immunità a Bin Salman, il Mr. Wolf dei giornalisti, nell'indifferenza quasi totale degli illuminati commentatori progressisti del pianeta. Quella che di fatto è un'onta per l'Amministrazione Dem che si fregia di difendere i diritti umani e la democrazia nel mondo è passata serenamente inosservata anche in Italia dove poco meno di un paio di anni fa l'ex premier Matteo Renzi era stato sottoposto al linciaggio mediatico per la sua visita in Arabia con relativo incontro e stretta di mano all'amico Salman.
All'epoca il principe non era ancora stato inchiodato alle sue responsabilità da un definitivo rapporto dell'Intelligence americana, quello che stabiliva una volte per tutte che era stato proprio lui ad aver fatto uccidere e sciogliere Kashoggi nell'acido; e che avrebbe dovuto convincere il neopresidente Biden, era il febbraio del 2021, a mantenere la parola data in campagna elettorale. «I responsabili dell'atroce assassinio del giornalista la pagheranno cara!», aveva tuonato l'allora candidato democratico. Sono stati sufficienti due anni per far sparire promesse e accuse tirando lo sciacquone dei cavilli giuridici.
Tutta la vicenda è una vera schifezza, che se ci fosse stato Trump al posto di Biden sarebbe stato indicato a imperitura vergogna. Per la verità il Washington Post, il giornale per cui Khashoggi lavorava, lo aveva già ampiamente fatto, accusando l'ex presidente di aver ripetutamente messo in dubbio le responsabilità di Salman quando «precedenti rapporti avevano già confermato il ruolo evidente del principe ereditario».
«La brutta storia di Trump e Jamal Khashoggi» titolava, mentre ieri l'illustre testata si è limitata a riportare la notizia con molta freddezza e solo un po' di risentimento. D'altronde Trump si è appena rimesso in corsa, perché mettere in imbarazzo il suo ottuagenario rivale?
joe biden mohammed bin salman 1
IL MIO REGNO PER UN CAVILLO
Ma veniamo ai fatti. Il 27 settembre scorso, pochi giorni prima della scadenza del 3 ottobre entro la quale il Dipartimento di Giustizia Usa avrebbe dovuto valutare la richiesta di immunità del principe nel caso intentato contro di lui dalla fidanzata di Khashoggi, il re Salman ha emesso un decreto reale senza precedenti che prevede un'eccezione all'articolo 56 della Legge fondamentale di governo, in cui si afferma che il re funge da Primo Ministro.
Con lo stesso decreto il re ha delegato di fatto tali prerogative al principe ereditario nominandolo Primo Ministro a sua volta, in un evidente tentativo di garantirgli l'immunità prevista negli Usa come "capo di governo". Il 30 settembre, il Dipartimento di Giustizia Usa chiede una proroga di 45 giorni citando le «nuove circostanze».
Il 5 ottobre, il governo saudita, durante l'incontro con gli Stati membri dell'Opec, annuncia che avrebbe tagliato la produzione di petrolio, un vero affronto per Biden che puntava su Riad perché al contrario l'aumentasse innescando di conseguenza una diminuzione dei prezzi della benzina negli Usa, dove di lì a poco si sarebbero dovute tenere le elezioni di midterm.
joe biden parte da tel aviv in direzione gedda
Si ricordi in proposito la visita in ginocchio del presidente Dem di metà luglio a Jedda come ospite illustre del Consiglio di Cooperazione del Golfo, a dispetto di tutte le promesse secondo cui avrebbe isolato l'Arabia Saudita per le sue violazioni dei diritti umani. Il taglio del greggio è anche un favore a Putin, ma soprattutto è un becero ricatto agli Usa che devono di lì a poco decidere sull'immunità di Bin Salman.
Un ricatto che ieri ha incredibilmente ottenuto i suoi effetti con la deposizione della richiesta formale al Dipartimento di Stato per l'immunità nei confronti di un delitto che lo stesso documento ribadisce "atroce". Il taglio dell'Opec peraltro è diventato operativo proprio in queste ore, mentre Hatice Cengiz, la fidanzata di Khashoggi, ha definito tutta la vicenda «straziante».