1 – COMPAGNIE AREE DELL'UE CONTRO IL DECRETO SUL CARO-VOLI
Estratto dell'articolo di www.ansa.it
Dopo Ryanair scende in campo contro la stretta italiana sul caro-voli l'associazione europea delle compagnie aeree, Airlines for Europe. Si rivolge alla Commissione Ue perché chiarisca "con l'Italia" l'impatto del decreto sul mercato europeo del trasporto aereo "libero e deregolamentato". E, lamentando un possibile effetto domino in altri Paesi, chiede se il provvedimento non violi il diritto delle compagnie aeree di competere e fissare i propri prezzi e servizi.
Per il ministero delle Imprese e del Made in Italy, però, le misure annunciate sono "pienamente in linea con le direttive europee in materia di tutela dei consumatori". Il Mimit ha quindi ribadito di essere intervenuto dopo "fenomeni speculativi" evidenziati dal Garante della concorrenza nelle tratte da e verso la Sicilia.
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Il ministero ha quindi fatto quindi sapere di voler "tutelare i cittadini-utenti dai fenomeni speculativi" emersi "proprio nei momenti di maggiore bisogno". Quanto all'algoritmo che profila gli utenti, è "una pratica commerciale distorsiva" che "lede anche il fondamentale diritto alla privacy, e ciò è assolutamente inaccettabile", ha segnalato il ministero, tornando a puntare il dito contro Ryanair: "La compagnia aerea che ha maggiormente evidenziato tali questioni risulta essere stata sanzionata undici volte negli ultimi anni dall'Autorità garante proprio per fenomeni distorsivi del mercato".
"La libertà dei prezzi è una componente fondamentale del successo del mercato unico europeo dell'aviazione - ha affermato da parte sua Airlines for Europe - e siamo preoccupati che il decreto legge in Italia contravvenga alle norme dell'Ue che garantiscono questa libertà e comprometta seriamente il mercato unico dell'aviazione”. […]
La Commissione Ue conferma di aver ricevuto la lettera dell'associazione delle compagnie aeree europee Airlines for Europe in cui si chiede di valutare il decreto contro il caro-voli. "La stiamo esaminando", afferma un portavoce dell'esecutivo comunitario.
Per il resto, ribadisce la posizione già espressa sul decreto: "I servizi della Commissione hanno contattato le autorità italiane e si aspettano di ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto della misura in questione", dice. "La Commissione sostiene le misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili, purché in linea con le norme del mercato interno dell'Ue"
Nella lettera inviata alla Commissione Ue le compagnie aeree esprimono il timore che il piano del governo italiano possa "costituire un precedente e portare a un effetto domino". Limitare le tariffe "violerebbe" i diritti delle compagnie "di competere ove possibile, fissare i prezzi e definire i servizi come meglio credono".
Il diritto dell'Ue, all'articolo 22 del Regolamento 1008/2008 sui servizi aerei, "garantisce la libertà delle compagnie aeree di fissare i propri prezzi, a condizione che rispettino le disposizioni in materia di trasparenza dei prezzi per garantire che questi siano esposti in modo trasparente e non discriminino i consumatori in base alla loro nazionalità o al luogo di residenza", sottolinea l'esecutivo.
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GIORGIA MELONI ADOLFO URSO - MEME BY EMILIANO CARLI
"La concorrenza sostenibile con la libera fissazione dei prezzi è di solito la migliore garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo" Ue che è "liberalizzato e di grande successo", viene ribadito. "Solo in casi molto specifici ed eccezionali" come "ad esempio, rotte da/per regioni remote che non sono adeguatamente servite dagli operatori di mercato", si segnala ancora, "l'Ue consente agli Stati membri di stabilire obblighi di servizio pubblico per garantire livelli minimi di servizio e connettività territoriale".
2 – URSO: RIALZI ECCESSIVI? MANDIAMO LA FINANZA NON ACCETTIAMO RICATTI DI LOBBY E MULTINAZIONALI
Estratto dell’articolo di Enrico Marro per il “Corriere della Sera”
Carburanti, voli, carrello della spesa. Sono i fronti più esposti al caro-prezzi. Quelli sui quali le opposizioni accusano il governo di aver fallito. Accuse respinte dal governo e in particolare dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Che replica in tutte le direzioni. A partire dall’associazione europea delle compagnie aeree, Airlines for Europe, che dopo Ryanair è scesa in campo contro la stretta agli algoritmi che fanno schizzare i prezzi dei biglietti, chiedendo alla commissione Ue di intervenire rispetto a un decreto che, secondo le compagnie, impatta su un mercato, quello del trasporto aereo, «libero e deregolamentato».
Il decreto del governo, ribatte Urso, «è pienamente in linea con le direttive europee in materia di tutela dei consumatori». Non solo. Il ministro osserva come le critiche arrivino in particolare da Ryanair, «la compagnia sanzionata per ben undici volte negli ultimi anni dall’Antitrust proprio per fenomeni distorsivi del mercato».
Urso è convinto che presto si vedranno gli effetti del tetto all’algoritmo (il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 agosto), che «eviterà il ripetersi di aumenti dei prezzi del tutto anomali come quelli avvenuti dopo l’alluvione in Emilia-Romagna o il deragliamento del treno merci a Firenze», eventi che avevano bloccato il traffico ferroviario e in coincidenza dei quali si è verificata un’impennata dei prezzi dei biglietti aerei.
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Nel frattempo prosegue l’azione di monitoraggio, aggiunge il ministro, e altri provvedimenti potranno arrivare con la manovra di Bilancio, «perché questo governo non accetta ricatti di lobby né di multinazionali: il far west è finito». Sono stati rafforzati, aggiunge, i poteri di «Mister prezzi», il Garante presso lo stesso ministero che «può convocare il comitato di allarme rapido ogni volta che si verificano crescite anomale dei prezzi e, se necessario, può attivare la Guardia di Finanza e l’Antitrust». E poi hanno un ruolo importante anche le segnalazioni dei cittadini sul sito del ministero, dice Urso.
Come è avvenuto, per esempio, sui carburanti: «Ci hanno mandato la foto del distributore che vendeva la benzina a 2,7 euro al litro e noi abbiamo mandato la Guardia di Finanza. Questo dimostra che il cartello con il prezzo medio dei carburanti che i distributori devono esporre dallo scorso primo agosto funziona». [...]
QUESTION TIME DI ADOLFO URSO ALLA CAMERA