Estratto dell'articolo di M. P. per “il Messaggero”
(..) Quello che emerge dall'ultima Supermedia YouTrend/Agi - ottenuta effettuando la media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto realizzati dal 14 al 27 luglio - è che per il centrosinistra la vittoria contro la destra al momento appare solo un miraggio, soprattutto dopo la rinuncia al campo largo. Perché con il Rosatellum acquistano rilievo i dati riferiti alle coalizioni e alle possibili alleanze.
Che oppongono a un centrodestra unito - dopo il vertice fiume di mercoledì e che si attesta al 46,2% - un centrosinistra dal peso variabile a seconda dei confini della sua coalizione. Con Azione e Italia viva, il Pd lettiano raggiunge il 30,3%, con un solco di 16 punti percentuali che lo separa dai partiti di destra. Alla coalizione di centrosinistra va meglio - ma non troppo - con l'aggiunta di Articolo 1 e Verdi + SI e l'uscita del partito di Matteo Renzi, con cui si attesta al 33,5% dei consensi. Ma è solo con il campo largo - tanto vagheggiato in passato quanto oggi apparentemente precluso - che il centrosinistra potrebbe sperare, se non di vincere, almeno di non perdere. In caso di alleanza di tutte le forze politiche, con l'inclusione del M5S, la coalizione allargata arriverebbe al 43,6%, poco sotto il centrodestra. Ma questa ipotesi sembra ormai esclusa.
I NUMERI Se il partito di Letta è in ascesa dell'1,1%, salendo al 22,8%, al primo posto resta fisso il partito di Giorgia Meloni, premiato con un +0,9%, con cui tocca il 23,3%. Il Carroccio, invece, perde lo 0,9% ma, con il suo 13,8%, si assicura il terzo posto. Ai minimi storici il M5S che, paga la mancata fiducia al governo con una perdita dell'1,1% di voti, fermandosi a quota 10,1%. Non va meglio a Forza Italia, con il Cav che arretra dell'1% e scende sotto l'8% (7,8%). Nel Centro invece si contano i decimali: la Federazione Azione/+ Europa, al 4,9%, cede lo 0,2%. Mentre Italia Viva recupera lo 0,1% e, con piccolo passo, avanza al 2,7%. A pagare il conto - non troppo salato - della crisi sono anche i partiti a sinistra che non hanno mai rinnegato l'ex patto giallorosso: Verdi/Sinistra al 4,1 % e Art.1-Mdp all'1,8%, che perdono rispettivamente lo 0,1% e lo 0,2%. Festeggia invece Gianluigi Paragone che, con il suo Italexit al 2,8%, continua la sua scalata verso il 3%, con una crescita dello 0,2%.
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