1 - DAL CORO "ONESTÀ" A RIMBORSOPOLI LA PARABOLA DI GIULIA
Concetto Vecchio per “la Repubblica”
Adesso, i grandi capi del M5S, Di Maio, Casaleggio, Casalino, Bonafede, prendono le distanze da Giulia Sarti. Eppure un anno fa, quando esplose il pasticcio dei mancati rimborsi, l' avevano graziata, insieme a Barbara Lezzi, poi diventata ministra. Perché? E cosa ci dice questa storia di tutti loro? Giulia Sarti, 32 anni, da Rimini. Laureata in legge con una tesi sui referendum abrogativi. Medita di approdare a Roma per un master e invece si ritrova in Parlamento.
Una che in piazza Montecitorio scandisce «Ro-do-tà». Che ha mosso i primi passi nel movimento antimafia delle Agende rosse di Salvatore Borsellino, con cui ha in comune lo stesso avvocato, Fabio Repici. C'è un video su You Tube, il giorno della fiducia a Renzi.
Colpisce non solo quel che dice («questo governo di facce nuove che odorano di vecchio»), ma come lo dice. Si percepisce la sua missione: spazzare via la casta.
«Onestà!». Der Spiegel la elegge a volto della rivoluzione grillina. Nell'aprile 2013 un hacker s'intromette nel suo pc, vi scova delle foto intime, le mette in rete. Angelo Tofalo, salernitano, l'uomo dei Cinquestelle nel Copasir, le consiglia di rivolgersi a un esperto informatico suo concittadino: Bogdan Andrea Tibusche, 38 anni, di origine rumene. Su Facebook, dove si fa chiamare Andrea De Girolamo, gestisce Social Tv, un canale di propaganda M5S, nel quale chiede donazioni «per tutto quello che gli altri non vi mostrano».
Tibusche fa sparire le foto, Sarti gli offre, per sdebitarsi, di pagargli l'affitto della sua casa a Salerno, 350 euro al mese. Nasce una sintonia. Decide di ospitarlo a casa sua, a Roma, proponendogli di diventare «il suo aiutante». Gli affida le chiavi del suo conto corrente, con tanto di token bancario. Non solo paga le bollette e l'affitto, ma Tibusche provvede a versare la quota che ogni M5S devolve al fondo per il microcredito. «Quando ho avuto bisogno mi ha sempre aiutato di spontanea volontà» dice l'uomo ai magistrati. Un giorno si rompe un dente, Sarti preleva 1000 euro al bancomat e gli paga il dentista.
Convivono fino al dicembre 2017.
Il 13 febbraio 2018, quando mancano venti giorni alle elezioni, Le Iene rivelano che tra i tredici che hanno fatto finta di versare la loro parte al Fondo figura anche Giulia Sarti.
«Manterrete fede alle promesse sui rimborsi?», le aveva chiesto Manuel Spadazzi del Resto del Carlino. «Assolutamente sì» aveva giurato lei, entrando alla Camera.
«Saremo sobri e risparmiosi anche sui portaborse». Poi una volta deputata ne nomina due, oltre a Bogdan «l'aiutante». I soldi non bastano. Sarti presta 7000 euro per l'acquisto dell'auto al padre. Succede che i bonifici vengono respinti per mancanza di copertura, o revocati. La sera del 13 febbraio i due si messaggiano su Telegram. «Sono fuori dal Movimento, tesoro. Abbiamo sbagliato», dice Sarti.
ROBERTO FICO - GIULIA SARTI - LUIGI DI MAIO
C'è un ammanco di 23mila euro, che lei rifonderà. Poi aggiunge: «Tesò, le Iene mi hanno chiesto se denuncio te. Io ho detto di no e mi piglio tutta la colpa». «Denunciare me?», chiede Bogdan. «Te lo hanno chiesto le Iene?» Sarti: «No, me lo ha chiesto Ilaria con Rocco, per salvarmi la faccia». Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi, i due responsabili comunicazione M5S.
Il 14 febbraio il nome di Sarti campeggia su tutti i giornali. È la Rimborsopoli grillina. Non si fa sentire per tutto il giorno, alle 19,42 gli scrive: «Ti devo denunciare, ci sono più di 12mila euro da ottobre a oggi che ti sei versato tra l' affitto di Salerno e Maria S., che non so chi sia». Bogdan: «Denunciare per cosa? Mai preso un cent senza che tu lo sappia e per questo mi hai lasciato il token».
Le ricorda i soldi che lei gli ha chiesto di mettere da parte per la liquidazione dell'assistente parlamentare: 5000 euro, che lui custodisce in una valigia in Romania. I pubblici ministeri convocheranno Maria S., la beneficiaria dei versamenti contestati da Sarti. La donna dirà di essere legata sentimentalmente a Tibusche da otto anni. Il 15 febbraio Giulia Sarti querela il suo ex fidanzato per appropriazione indebita.
Sa di correre un azzardo? Eppure procede lo stesso. «Ha sempre avuto la possibilità di controllare i movimenti del conto corrente, e solo dopo lo scoppio dello scandalo ha contestato l'appropriazione di somme di denaro», scrivono il procuratore capo Elisabetta Melotti e il pm Davide Ercolani nella richiesta di archiviazione. L'avvocato di Tibusche, Mario Scarpa, fa notare che «non è stata impugnata dalla Sarti». Quella denuncia la salva dall' espulsione sicura. A giugno diventa presidente della Commissione Giustizia.
GIULIA SARTI ANDREA DE GIROLAMO BOGDAN TIBUSCHE
«Tibusche era un millantatore», dirà al Foglio.
2 - IL CONTRAPPASSO PER LA GRILLINA CHE GRIDAVA «ONESTA, ONESTÀ»
Gaetano Mineo per “il Tempo”
Ha sempre strillato «onestà» in tutte le salse. Ma il crudele destino sembra averla sbugiardata senza appello. E così, per la maggior parte dei suoi fan pentastellati, Giulia Sarti, si trasformata in un bersaglio "social" pronto a essere colpito. Francesco G., si sfoga su Facebook: «Probabilmente hai fatto altri finti pagamenti su conti corrente "amici", quindi fingevi di spendere soldi. A quanto pare te li toglievi dalla tasca destra e li rimettevi nella sinistra...».
Una valanga di commenti, dai toni più o meno pesanti, che ricordano alla deputata Cinquestelle, la questione di Bogdan. E va da sé, tenuto conto che era stata la stessa trentaduenne riminese ad affermare, a suo tempo, che se la questione del rimborso non fosse stata risolta prima del suo ingresso in Parlamento, avrebbe rifiutato la proclamazione a deputata. Ma così non è andata. La proclamazione c' stata, mentre l' inchiesta sull' ex suo fidanzato, sta facendo emergere il come sono andati i fatti.
E dire che proprio dagli stessi social, la pentastellata della prima ora, per anni ha sempre predicato il verbo «onesta». Tra i tanti tweet, ce ne è uno in cui spiega che l' onestà non si com pra, «o ce l' hai di tuo o sei come loro». Oppure quello che recita: «Fuori i LADRI e i MAFIOSI dalle ISTITUZIONI. La politica è una cosa SERIA, richiede ONESTÀ e DIGNITÀ, cosa che oramai non avete più. VE NE DOVETE ANDARE, a casa o in GALERA». 0 il tweet che ricorda che «Ne arrestano uno al giorno... È chiaro oramai, i curricula dei candidati dei partiti li scrivono le procure! I candidati M5s sono invece tutti incensurati. L'onestà tornerà di moda».
La Sarti, in pratica, per scampare alla cacciata dal M5s, aveva dichiarato che a trattenersi i soldi era stato un suo collaboratore e l'aveva prontamente de nunciato. Ecco perché dopo l'elezione dello scorso anno, è stata subito riammessa a far parte del Movimento che non solo l' ha perdonata ma l'ha eletta presidente della commissione Giustizia della Camera. La Rete non ci sta.
Le pagine dei suoi social vengono bombardate da variegati commenti. Marghe Margherita tuona: «Imbrogliona!!! Stai danneggiando l' immagine del Movimento, dove ti sei intrufolata solo per beccarti la poltrona e lo stipendio... e hai pure accusato il tuo ex... fai proprio pena!!! DIMETTITI SE HAI UN BRICIOLO DI DIGNITA !!! ma dubito che tu sappia cosa sia». La base pentastellata è impetuosa.
Altro commento. Tommaso P: «Devi dimetterti immediatamente da parlamentare. Ma sicuramente non lo farai perché ti fanno comodo 4 anni di sti 17:27 - 14 giu 2013 27 Retweet 10 Mi piace e Giulia Sarti ; 10 settembre 2013 pendio. Una che prima non aveva concluso niente! Gente come te distrugge un' idea. Vergognati!». Insomma, l' avvocato romagnola è stata colpita da un pesante contrappasso che probabilmente l' ha messa su una strada, politicamente senza uscita. La Sarti aveva iniziato nel 2007, frequentando il Meetup bolognese, proprio quando con il Vaffa Day dell' 8 settembre di quell' anno di fatto il progetto politico di Beppe Grillo iniziò a spiccare il volo. Volo che per la Sarti, pare non abbia avuto grande durata.