Maria Sorbi per “il Giornale”
Sei anni fa, nel 2009, ha ricevuto il titolo di Cavaliere della Repubblica per i suoi meriti da imprenditrice modello. Ora Paola Canegrati, «lady dentiera», è in carcere per il giro di appalti e tangenti in odontoiatria. E fa un po' effetto immaginare quell' attestato appeso in bella vista sulle pareti di casa sua e firmato dall' allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Proprio in quegli anni la Canegrati mise a segno gli affari più floridi. A discapito degli anziani che si rivolgevano al servizio pubblico per risparmiare sulla dentiera. Lei (e la sua mini galassia di collaboratori) non solo costrinse i malcapitati pazienti ad aspettare mesi per una protesi ma fornì materiali odontoiatrici scarsi, da rifare dopo meno di due anni.
Eppure, tra le caratteristiche per ricevere il titolo di cavaliere ce n' è uno particolare, che stride con i fatti: «I candidati non devono aver svolto né in Italia, né all' estero attività economiche e commerciali lesive dell' economia nazionale». Lesive, appunto. Senza saperlo Napolitano fece una clamorosa gaffe, svelata solo dalle carte dell' inchiesta aperta dalla magistratura.
E ad oggi, pur essendo in cella e compromessa da intercettazioni telefoniche fin troppo chiare, «lady dentiera» risulta ancora cavaliere dell' Ordine al merito. Lo stesso titolo che viene conferito (dai tempi di Umberto I) agli imprenditori meritevoli, agli industriali illuminati che hanno portato lavoro alle famiglie e prestigio al Paese.