CHE BELSITO, LA SVIZZERA! - “TOMBOLOTTO” SI SCERVELLAVA PER TROVARE UN MODO PER RICICLARE I FONDI DEL CARROCCIO, TEMEVA CHE LE BANCHE POTESSERO SOSPETTARE QUALCOSA SUL RICICLAGGIO DI SOLDI SPORCHI DI ‘NDRANGHETA - L’IDEA GENIALE: UNA BANCA PROPRIA! - E CHI VANNO A PUNTARE, LA SVIZZERA “ARNER”, LA BANCA DI FIDUCIA DI BERLUSCONI! - BONET PAGAVA TANGENTI ANCHE AD ALCUNI PRELATI CHE AVREBBERO DOVUTO INTRODURLO IN VATICANO PER FARE AFFARI…

Condividi questo articolo


Giuseppe Baldessarro e Francesco Viviano per "la Repubblica"

FRANCESCO BELSITOFRANCESCO BELSITO FRANCESCO BELSITOFRANCESCO BELSITO

I soldi che maneggiavano erano tanti. Milioni e milioni. Quelli della Lega e - secondo gli inquirenti calabresi - quelli della 'ndrangheta, stimati dagli investigatori in 80 miliardi all'anno. Cifre iperboliche che da una parte venivano gestite dal tesoriere del Carroccio di origini calabresi Francesco Belsito e dall'altra dall'"avvocato" Bruno Mafrici, originario di Condofuri, provincia di Reggio Calabria, e dal suo collega e titolare dello studio Mgim di via Durini a Milano, Pasquale "Lino" Guaglianone.

I due, secondo gli investigatori, sono sospettati di fare favori alla "ndrangheta" attraverso i loro "fiduciari" (il secondo non è indagato) in Svizzera ed in altri paradisi fiscali esteri. Tutti questi passaggi però potrebbero lasciare tracce ed incuriosire Bankitalia, Consob, e Procure della Repubblica.
Ed allora perché non farsi una banca propria?

BOSSI CON LA MOGLIE MANUELA E IL FIGLIO RENZO IN VACANZA A CHIAVARI IN PIEDI FRANCESCO BELSITO jpegBOSSI CON LA MOGLIE MANUELA E IL FIGLIO RENZO IN VACANZA A CHIAVARI IN PIEDI FRANCESCO BELSITO jpeg

BELSITO- BONET-MAFRICI E LA ARNER
È quello che pensano, e di cui discutono in alcune conversazioni intercettate dalla Dia di Reggio Calabria, i protagonisti dello scandalo dei fondi della Lega Nord, appunto Belsito, Mafrici e l'imprenditore Stefano Bonet.

FRANCESCO BELSITO CON UMBERTO BOSSIFRANCESCO BELSITO CON UMBERTO BOSSI

Parlano dei capitali a "disposizione" e di dove riciclarli. Dopo avere individuato le banche di Cipro e della Tanzania, discutono su come farsi una banca propria e pensano alla banca svizzera Arner, già nota alle cronache giudiziarie italiane, commissariata, multata ed indagata e che ha avuto tra i correntisti Silvio Berlusconi (il quale ovviamente non ha nulla a che fare con gli indagati per i fondi della Lega).

È la stessa banca che si era occupata anche delle transazioni per l'acquisto della villa di Antigua dell'ex presidente del consiglio. Attraverso la Arner Belsito e Mafrici avrebbero pensato di riciclare la massa di denaro che gestivano. «Non solo i fondi della Lega Nord - dice un inquirente - ma anche quelli più sostanziosi della 'ndrangheta che da anni cerca affannosamente di riciclare i suoi soldi che altrimenti non potrebbe utilizzare.

STEFANO BONETSTEFANO BONETSTEFANO BONETSTEFANO BONET

Belsito e Mafrici sarebbero stati "scelti" perché calabresi. Belsito perché poteva fare entrare ed uscire soldi senza rendere conto a nessuno, in quanto provenienti dal rimborso ai partiti, Mafrici perché avrebbe a disposizione molti "emissari" svizzeri che lavorano per lui».

FACCIAMO UNA BANCA D'INVESTIMENTI
E che Belsito, Mafrici e Bonet cerchino strade per collocare indisturbati i loro soldi emerge anche dalle intercettazioni finite nell'informativa della Dia di Reggio Calabria. In un sms inviato da Bonet a Belsito si legge: «Caro Francesco, con Fera abbiamo definito un piano di progetto sul "modello banca" del quale volevamo confrontarsi con te un'oretta a cellulari spenti».

vaticanovaticano corvi vaticanocorvi vaticano

Ed in un'altra conversazione Bonet dice al suo uomo a Cipro Paolo Scala, che sta gestendo i milioni versati da Belsito, di «prendere in considerazione quello che serve a noi e cioè costruire la banca d'investimenti che opera su un capitale privato, capito?». Bonet cerca questi nuovi percorsi bancari perché è preoccupato. Scala lo aveva fatto finire in «un giro vorticoso e pericoloso», perché se ci fosse stata un'indagine la banca di Cipro si sarebbe "insospettita"e avrebbe potuto sospendere l'operazione «in quanto potevano rilevare il reato di riciclaggio». Bonet è anche preoccupato dei documenti falsi forniti da Belsito alla banca cipriota e che «se non vi sono protezioni da parte del Cerchio Magico corre il rischio (Belsito-ndr) di finire in galera direttamente».

"BANCOMAT" PER TANGENTI IN VATICANO
Agli atti dell'inchiesta sui fondi della Lega Nord è finito anche un "bancomat" sequestrato a Bonet. E' un "bancomat" che Bonet ha utilizzato, affermano gli investigatori, per pagare tangenti agli "emissari" che avrebbero dovuto introdurlo in Vaticano per fare affari. E tra gli "emissari" anche alcuni prelati che sono stati già identificati. Il 9 dicembre 2011 Bonet parlando con la sua segretaria le dice: «Lunedì vedo il Vaticano e che bisogna fare un breafing per come proseguono le lobby relative alla Santa Sede».

Quando escono le prime notizie sullo scandalo dei fondi della Lega e il nome di Bonet ed i suoi rapporti con Belsito, quest'ultimo si premura di fare preparare un "dossier" sulla vicenda che gli era stato chiesto dal Vaticano con il quale aveva "intrapreso un rapporto".

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...