"Non siamo una coalizione improvvisata, ci sono state, e ci saranno discussioni, se la data del 25 ottobre verrà confermata, rispetteremo i tempi costituzionali"
— Mezz'ora in Più (@Mezzorainpiu) October 9, 2022
Adolfo Urso a #Mezzorainpiu pic.twitter.com/z0cvROFXMV
Il 25 aprile è «una data storica per il nostro Paese, la data in cui gli italiani hanno ritrovato la libertà». Così il presidente del Copasir Adolfo Urso a «Mezz’ora in più» ha risposto a Lucia Annunziata che gli chiedeva come celebrerà il 25 aprile il prossimo governo di centrodestra. L’affermazione segna un ulteriore «riposizionamento» di Fratelli d’Italia sul tema dell’antifascismo. Le parole di Urso sono rilevanti anche per la sua vicinanza a Giorgia Meloni (è indicato come uno dei più accreditati componenti del prossimo governo) e perché fanno seguito ad altre dichiarazioni di esponenti del partito, incalzati sul tema.
La stessa Meloni, il 20 settembre scorso, a proposito della frase di Gianfranco Fini che definì il fascismo «male assoluto» aveva sottolineato «non mi dissociai da lui quando pronunciò quella frase». E anche Guido Crosetto, altro esponente di FdI lanciato verso incarichi istituzionali alcune sere fa in tv aveva riconosciuto l’importanza del 25 aprile.
Sempre nel corso della trasmissione di Lucia Annunziata, Adolfo Urso, replicando al fatto che la nascita del nuovo esecutivo potrebbe accavallarsi con la data del centenario della marcia su Roma (28 ottobre) ha rimarcato: «Quella non è una data istituzionale e nessuno l’ha mai celebrata».
Fin da quando si è profilata l’affermazione della destra (prima nei sondaggi, poi con il voto), FdI è stata più volte interrogata sui suoi legami con il passato. Giorgia Meloni in un video su Youtube dell’agosto scorso aveva detto che «il fascismo è ormai consegnato alla storia». La stessa leader aveva detto no a chi le chiedeva di togliere dal simbolo del partito la fiamma tricolore «eredità» iconografica del Msi di Giorgio Almirante.