CHE FARANNO DI 'BELLUM' PAPI-PUTIN E PAPI-SILVIO NELLA DACIA (E ZAPPADU NON C'È!)? - SI PARLERÀ CERTO DI AFFARI A TUTTO GAS, MA PER GLI 'ADDETTI AI LIVORI' SILVIO POTREBBE ANCHE CHIEDERE QUALCHE DOSSIER SU POLITICI E INTELLETTUALI EX COMUNISTI ( - È PARTITO FELTRI CON RAPPORTI KGB SU AUGIAS - IL PROSSIMO NEL MIRINO SARÀ NAPOLITANO?

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Jena per "La Stampa" - Berlusconi va in Russia a festeggiare Putin in una villa segreta, non voglio sapere cosa succederà lì dentro.

1 - IL VIAGGIO DEI MISTERI
Stefano Citati per "il Fatto Quotidiano"

Saranno tre amici nella dacia in riva al lago. Putin, Berlusconi e Schroeder parleranno di ricordi, di affari e forse di favori reciproci. Sono tre amici di lunga data, ormai, legati da rapporti economici, da qualche segreto e desiderosi di affrontare a sei occhi argomenti sensibili e assai utili al loro prossimo futuro politico.

Berlusconi SilvioBerlusconi Silvio

Ci sarà tanto da discutere e non molto tempo per farlo - venerdì mattina Berlusconi è atteso da un consiglio dei ministri - in una visita dal carattere rigorosamente privato, e "abbastanza misterioso" come ha notato la vicepresidente del Senato Emma Bonino.

Berlusconi arriverà in volo da Roma, dopo aver incontrato il re di Giordania, nel tardo pomeriggio di mercoledì e si unirà al suo ospite e all'altro invitato (l'ex cancelliere socialdemocratico tedesco è il molto bene remunerato consulente del colosso russo del gas Gazprom) in una residenza in riva al lago Valdai, non lontano da San Pietroburgo, la città di Putin che l'ex agente del Kgb ha riportato ai fasti zaristi e che rimane il quartier generale del suo potere.

Nella pace idillica dei boschi russi si discuterà di energia, delle rotte preferenziali dei gasdotti prossimi venturi che dall'Asia dovrebbero rifornire l'Europa, passando - o meno - attraverso la Russia (argomento che infastidisce da tempo la diplomazia americana che non nasconde il suo disappunto per il rapporto privilegiato tra i due premier).

Putin macho manPutin macho man

Poi magari durante una passeggiata in riva al lago, o accanto al caminetto di certo acceso, potrebbe darsi che Berlusconi e Putin parlino proprio di quello di cui in tanti hanno accennato in questi giorni e di cui il premier, ex presidente ed ex agente del Kgb è certo ferrato: dossier e agenti segreti.

Smentita di persona e con forza la voce (del Corriere della Sera) secondo la quale avrebbe chiesto aiuto agli 007 russi per capire se ci fosse un piano di discredito internazionale nei suoi confronti, Berlusconi potrebbe aver iniziato l'offensiva - è questa l'ipotesi per ora solo giornalistica - chiedendo una mano su passati peccati e cadute in fallo di vari personaggi politici e intellettuali italiani.

Come fa pensare la vicenda portata alla luce dal Giornale su Corrado Augias e come ipotizzato da Repubblica, che tra gli obiettivi sensibili mette in cima alla lista, anche se non in ordine alfabetico, l'attuale presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ex ministro degli Interni e ancor prima leader dell'area migliorista del Pci, frequentatore, non solo degli Stati Uniti, ma soprattutto dei paesi d'oltre Cortina.

2 - SOTTO A CHI TOCCA! - IL "GIORNALE" SFODERA RAPPORTI DEL KGB SU CORRADO AUGIAS - CRAXI CHIESE I DOCUMENTI A ELTSIN PER SCREDITARE IL PCI - E ORA SILVIO (AMICONE DI PUTIN) DÀ DEL COMUNISTA A NAPOLITANO (SARÀ LUI IL PROSSIMO?) - GLI 007 SONO NELLE MANI DI PAPI E CONTROLLATI DA LETTA...
Sandra Amurri per "il Fatto Quotidiano"

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Dopo aver letto su Il Giornale di domenica, la prima puntata dell'articolo di Antonio Selvatici, autore di un libro sugli archivi segreti dell'Europa comunista, in cui Corrado Augias veniva descritto come una spia cecoslovacca, una domanda viene spontanea: chi sarà il prossimo obiettivo? Secondo alcuni giornali Berlusconi avrebbe chiesto all'amico Putin di rifornirlo di qualche dossier da usare contro i suoi avversari.

E Repubblica ha ipotizzato che il primo della lista potrebbe essere il Capo dello Stato. Del resto per arrivare dalla lettera A, alla N di Napolitano, non ci vuole poi molto come si intuisce anche dalle parole pronunciate dal premier all'indomani della bocciatura della Consulta del Lodo Alfano: Napolitano è comunista. In attesa che la polpetta si faccia ancora più avvelenata proviamo a capire cosa sono questi archivi dai quali Selvatici dice di aver attinto le notizie scritte.

"Tutti i servizi segreti avevano i loro archivi ma le regole le dettava il Kgb ed è scontato che tutti gli altri servizi del patto di Varsavia seguissero le stesse regole" spiega Giulietto Chiesa, per vent'anni corrispondente da Mosca per l'Unità e la Stampa. Per i sovietici i rapporti tra il Pcus e il Pci erano molto importanti, esisteva una clausola, una sorta di gentlemen's agrement che impediva di raccogliere informazioni ufficiali, intendo verificate, serie, sui dirigenti italiani.

Questa era una regola che ho appreso sia da fonte italiana che sovietica, così come non arruolavano uomini del Pci. È ovvio che chiunque abbia avuto per ragioni di lavoro contatti con i Paesi sovietici sia stato oggetto di attenzione di chi stilava relazioni millantando spesso informazioni per dimostrare la propria bravura e fare carriera. Ma non è la verità.

Il valore lo dà l'uso che se ne fa. Ricordo che quando fui nominato corrispondente a Mosca, Rubbi, responsabile dei rapporti del Pci con l'Urss mi disse: ricordati di fare attenzione, soprattutto quando incontri rappresentanti commerciali di non riferire loro informazioni diverse da quelle che pubblicherai perché potrebbero usarle contro di te come confidenze".

Berlusconi e NapolitanoBerlusconi e Napolitano

Questo avveniva negli anni in cui il Kgb agiva sulla spinta ideologica e aveva bisogno di produrre informazioni su chi si recava a Mosca. Oggi la finalità è cambiata. Anche i servizi segreti della Russia di Putin, sono quelli di un Paese capitalista, producono informazioni sui leader per stabilire chi può essere comperato e a quale prezzo.

Ma la strada intrapresa dal premier di "demolire" l'avversario a colpi di pugnalate alle spalle non è nuova visto che prima di lui aveva provato a percorrerla Bettino Craxi, nel 1993, subito dopo essere stato spazzato via da Tangentopoli, come rivela una sua lettera, scritta a Boris Eltsin - eletto nel '91 con la prima elezione a suffragio universale presidente della nuova Russia - sequestrata dalla Procura della Repubblica di Milano.

Missiva in cui Craxi affermava tutto il suo sdegno di fronte al fatto che, alla luce del crollo del Muro di Berlino, all'insediamento del primo governo non comunista in Polonia, alla conquista della democrazia della Cecoslovacchia ecc... il solo a resistere fosse il Pci.

Bettino Craxi da Bettino Craxi da "Oggi"

Concludeva con la richiesta-preghiera a Eltsin di indagare per scoprire se esistevano documenti comprovanti lo stretto legame politico-economico tra quest'ultimo e il Pcus "In un momento così difficile per la vita della Repubblica entrano nuovamente in gioco i dossier, le liste di proscrizione, vorrei che fosse chiaro che ci può essere una risposta a tutto questo: difendere con rigore la Costituzione" dice Massimo Brutti, dirigente del Pd, già presidente del comitato sui servizi segreti.

Certamente Napolitano è stato il primo dirigente comunista a recarsi negli Stati Uniti negli anni 80, dunque le sue foto, i suoi incontri occuperanno un posto di rilievo nell'album del controspionaggio. Ma potrebbero sempre andare a riprendere negli archivi della Pravda interventi, discorsi ufficiali di Napolitano, utilizzarli strumentalmente per dire: ecco la prova che era filosovietico. I dossier sono sempre esistiti, la novità è che ora la stampa del premier se ne serve per demolire gli avversari politici del suo padrone seguendo il vecchio detto dell'"infanga, infanga, calunnia, calunnia, qualcosa resterà".

ELTSIN E PUTINELTSIN E PUTIN

Come hanno fatto con Augias che liquida l'accusa con un laconico "ridicola questi sono i tempi che viviamo". Tra le carte di Pio Pompa ne venne trovata una in cui era annotato che il 20 agosto proprio Massimo Brutti si era recato a Milano per concordare con i magistrati la strategia giudiziaria contro Berlusconi. I nomi dei magistrati presenti in ufficio quel giorno erano esatti peccato che Brutti fosse nella sua casa al mare con una gamba fratturata.

Tutta farina del sacco Sismi. Sismi che non va dimenticato,dalla metà degli anni 70 fino ai primi anni 80 registrava una forte presenza piduista. Eminenza grigia di Santovito, a capo degli 007, era Francesco Pazienza, tornato in libertà da poco. Dunque dalla ripulitura di quei magazzini può uscire di tutto. Poi è arrivata la riforma del governo Prodi, passata all'unanimità, che ha smembrato il controspionaggio delegato al Sismi che durante gli anni della guerra fredda aveva dilatato le sue funzioni, basti ricordare che l'ultimo capo fu quel Mancini sottoposto al processo per il rapimento di Abu Omar.

Legge che ha sostituito il Sismi con l'Aise e il Sisde con l'Aisi e ha istituito il Vis, dipartimento informazione per la sicurezza con funzioni di coordinamento. Tutti gli 007 oggi sono nelle mani di Berlusconi e controllati da Gianni Letta. Cioè nelle stesse mani che detengono potere politico, mediatico ed economico.

 

 

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