A CHE PUNTO È IL PAPOCCHIO GIALLO-ROSSO - ANCORA INCERTA LA PRESENZA DI DI MAIO NEL GOVERNO. ANCHE PERCHÉ I PROBLEMI VERI SONO ALL’INTERNO DEI DUE PARTITI. ZINGARETTI DEVE FRONTEGGIARE I RENZIANI CHE NON VOGLIONO GENTILONI AGLI ESTERI E TRA CHI VUOLE IL RITIRO IMMEDIATO DEI DECRETI SICUREZZA. NEL M5S NON SI SONO PLACATE LE TENSIONI TRA DI MAIO, DIBBA, CASALEGGIO E FICO - L’ECONOMIA ANDRÀ A UN PD. PUNTO DELICATO SARÀ LA STESURA COMPLESSIVA DELLA BOZZA DI PROGRAMMA. CRUCIALE SARÀ LA RIFORMA ELETTORALE

-

Condividi questo articolo


DAGONEWS

 

Zingaretti e Gentiloni Zingaretti e Gentiloni

Zingaretti si è sincerato che il summit del M5S avesse dato via libera a un accordo con il PD. Sulla permanenza di Conte a Palazzo Chigi Zingaretti ha voluto tempo. Poi ha detto che così come lui pensa che il capo di un partito non deve entrare nel governo, spererebbe che Di Maio stesso non ne facesse parte, potendo così dare semaforo verde a Conte. Su questo punto comunque atteggiamento ancora interlocutorio. Anche perché i problemi veri sono all’interno dei due partiti.

 

GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

Se da una parte Zingaretti deve fronteggiare i renziani che non vogliono Gentiloni agli Esteri e tra chi vuole il ritiro immediato dei decreti sicurezza. Dall’altra parte è ovvio che ha prevalso la linea autorevole di Grillo all’interno del Movimento senza tuttavia che si siano placate le tensioni tra i quattro Di Maio, Dibba, Casaleggio e Fico. L’economia andrà a un PD. Punto delicato sarà la stesura complessiva della bozza di programma prima dell’incarico. Cruciale sarà la riforma elettorale.

GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...