Da “la Stampa”
Gli industriali del Nord sono con il governo per la ripresa delle trivellazioni in Adriatico, ma i ministri Urso e Pichetto Fratin non hanno ancora convinto il governatore veneto Luca Zaia, contrario per i rischi, ben conosciuti della subsidenza in Polesine.
Adolfo Urso, ieri in Veneto per il Forum della Piccola Industria di Confindustria, nel quale si è confrontato con Carlo Bonomi, ha incontrato Zaia a quattrocchi, riservatamente. Ma al termine del colloquio - al di là della condivisione su tutta una serie di interventi di reindustrializzazione - non si è andati oltre l'apertura di «un tavolo di confronto tecnico» tra Regione Mimit e Mase «con la finalità di verificare tutti gli aspetti inerenti la problematica delle estrazioni». Per ora, quindi, nessun passo avanti concreto per ciò che riguarda il Veneto.
MATTEO SALVINI LUCA ZAIA LORENZO FONTANA
In attesa di vedere Urso, Zaia era stato chiaro sulla propria posizione: «La partita delle trivelle - aveva detto - è stata autorizzata a livello nazionale ed è una regola che vale per tutta Italia. Dopodiché io mantengo la mia posizione critica per il "no", considerando che ho sostenuto anche il referendum del 2016 e la comunità scientifica si è espressa negativamente».
Urso però, parlando in mattinata a Mogliano - con Bonomi che ha ribadito che «la produzione nazionale in sicurezza è nell'interesse del Paese» - aveva sottolineato che l'Italia dovrà «fare di più e meglio per sbloccare gli impianti da energia rinnovabile, e lo faremo nei prossimi giorni.
Passiamo da una fase di governi che sono passati da tampone in tampone, ad un governo che fronteggia sì l'emergenza, ma pone le basi in una visione strategica per risolvere i problemi del tessuto produttivo e sociale».
trivelle adriatico trivella trivelle