Cristiana Mangani per “il Messaggero”
La notizia arriva la sera di martedì 13 settembre e ha un effetto deflagrante sull'Italia, dove si sta consumando una campagna elettorale senza esclusione di colpi: il Cremlino ha finanziato partiti ed esponenti politici occidentali con 300 milioni di euro, per creare una zona di influenza positiva. E sono gli Stati Uniti ad avvertire di questo continuo passaggio di denaro che è partito sin dal 2014. Washington, però, non fa nomi né cita partiti specifici. Così dopo giorni di polemiche furiose e di sospetti, oggi il sottosegretario Franco Gabrielli, autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, andrà al Copasir per riferire che l'Italia non è presente in questi dossier: tre in tutto, uno dei quali secretato. Viene citata qui e là, ma senza specifici riferimenti.
I report dell'intelligence americana sul denaro elargito dalla Russia a Paesi amici, comprendono la stessa America, alla quale il segretario di Stato Anthony Blinken ha voluto inviare un messaggio in vista delle elezioni di midterm e dell'accanita campagna elettorale che Trump sta mettendo in atto.
I CHIARIMENTI La conferma che il nostro Paese fosse fuori dalla black list l'ha avuta direttamente il premier Mario Draghi che ha chiamato Blinken per chiedere chiarimenti. Altrettanto ha fatto con il capocentro Cia di stanza a Roma, il direttore dell'Aise, Giovanni Caravelli. E sarebbero arrivate rassicurazioni: il documento esiste, ma non si hanno segnalazioni specifiche sull'Italia e non esistono nomi o partiti.
mario draghi riceve antony blinken 5
Di vero c'è, però, che il sistema Mosca esiste ed è stato ampiamente segnalato dall'intelligence di mezzo mondo. Il passaggio non avviene con la consegna di denaro direttamente agli esponenti politici, ma attraverso think tank, fondazioni, istituti di cultura, aziende.
Alla Farnesina è stata anche notificata una nota di sintesi del dossier, ma è priva di indicazioni precise, e fa riferimento a quanto già uscito sulla stampa, ossia degli investimenti russi dal 2014 in poi in almeno venti paesi dell'Occidente.
Il caso può dirsi chiuso? Non ancora. Altri documenti potrebbero circolare. «Siamo in continuo contatto con gli americani - interviene il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio -, sia adesso sia nei prossimi giorni per tutti gli ulteriori aggiornamenti».
mario draghi riceve antony blinken 4
Il dossier più recente, quello che ha agitato in maggior modo le acque in Italia, è un cable contrassegnato come «sensibile» ma non classificato. Contiene una serie di talking point che i diplomatici Usa dovranno sollevare con i governi che li ospitano in merito alla supposta interferenza russa.
E, infatti, si stanno già svolgendo diversi briefing nelle ambasciate interessate. Si tratta di informazioni declassificate di un report dell'intelligence Usa, sulla scia di quanto già fatto dalla Casa Bianca per smascherare le mosse del Cremlino in Ucraina. Informazioni che sono state condivise con i governi dei Paesi alleati coinvolti.
matteo salvini con maglietta no sanzioni alla russia (e dietro savoini)
I TARGET L'informativa non indica specifici target russi e non è la prima volta che l'intelligence Usa denuncia una campagna di influenza a suon di finanziamenti sui partiti nazionalisti, anti europei e di estrema destra che rappresentano circa il 20% del Parlamento europeo.
Alla National Intelligence guidata nel 2016 da James Clapper, il Congresso americano aveva assegnato l'incarico di controllare i finanziamenti russi degli ultimi 10 anni ai partiti europei, missione tuttora in corso. Anche allora non trapelarono i partiti coinvolti ma nel mirino finirono forze politiche in Francia, Paesi Bassi, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca e Italia, con la Lega di Matteo Salvini che ha negato ogni coinvolgimento.
savoini salvini MATTEO SALVINI - SERGEY RAZOV - GIANLUCA SAVOINI PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI SALVINI SAVOINI