Estratto dell’articolo di Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera”
Ieri il voto sulla commissione Covid ha preso in contropiede la maggioranza e ha scatenato la bagarre in commissione Affari sociali della Camera, con le opposizioni che hanno lasciato i lavori. Era il primo pomeriggio e la maggioranza dava per scontato l’esito della votazione sul relatore per la proposta di legge che istituisce una commissione d’inchiesta per il Covid.
Non avevano fatto i conti con le assenze dalla loro parte, tra queste, per paradosso, proprio la relatrice Alice Buonguerrieri di Fratelli d’Italia.
Alla fine: undici voti a favore, undici contrari. Un pareggio che per il regolamento della Camera vuol dire esito negativo. Ma le opposizioni non hanno fatto in tempo ad esultare per il risultato.
luciano ciocchetti foto di bacco
Luciano Ciocchetti vicepresidente della commissione di FdI, ha deciso in fretta: ha indetto una nuova votazione. Da notare: anche il presidente della commissione, Ugo Cappellacci di Forza Italia, era assente.
Immediata la reazione delle opposizioni che, inutilmente, hanno cercato di fermare la seconda votazione. «È una forzatura inaudita», hanno detto all’unisono Matteo Richetti ed Elena Bonetti, da Azione. Dopo avrebbero invocato per questo l’intervento del presidente della Camera Lorenzo Fontana. Nel frattempo la votazione era stata fatta ed era finita dodici a zero.
Le opposizioni hanno deciso di non votare per protesta.
Reazioni agguerrite da parte di tutti. Il M5S, in una nota: «È gravissimo il colpo di mano della maggioranza che ha modificato in corso d’opera le regole per ottenere il risultato voluto». Dal Pd Ilenia Malvasi: «Figura barbina della maggioranza». […]
Ciocchetti ha spiegato: «Ho avuto difficoltà a individuare il numero di votanti e presenti, per questo non ho proclamato l’esito della votazione e ho chiesto una controprova». Replica il dem Federico Fornaro: «Non ha seguito il Regolamento, che prevede l’appello nominale, facendo rifare una votazione a distanza di mezz’ora dall’altra».
Da fuori ha fatto sentire la voce il leader del M5S Giuseppe Conte, premier durante la pandemia: «Non temiamo nessuna commissione di inchiesta. Ma purtroppo questa commissione è nata nel segno sbagliato, un plotone di esecuzione contro il governo precedente».
GIUSEPPE CONTE E ROBERTO SPERANZA AL SENATO CON LE MASCHERINE voto al senato sulla commissione d inchiesta sul covid ALICE BUONGUERRIERI