IL CONTE AVVELENATO – L’AVVOCATO COL CIUFFO INCATRAMATO SI VEDE ACCERCHIATO E SE LA PRENDE CON TUTTI: “CI VOGLIONO FAR FUORI DALLA MAGGIORANZA”. ORA TEME UN AGGUATO DI FI-LEGA-FDI-IV SUL REDDITO DI CITTADINANZA ED È PER QUESTO CHE HA CHIESTO AI SUOI DI ALZARE IL TIRO SULLA LEGGE DI BILANCIO - TRA MOLTI BIG DEM IL SOSPETTO È CHE CONTE VOGLIA ACCELERARE LA CRISI PER ANDARE A VOTARE. SOSPETTO CHE NEI 5STELLE DIVENTA TERRORE…

-

Condividi questo articolo


Emilio Pucci per “Il Messaggero”

 

GIUSEPPE CONTE GIUSEPPE CONTE

Contrasti insormontabili, rapporti ai minimi termini. Chi ha sentito Conte lo ha trovato furioso. E il suo bersaglio è proprio Draghi. E chi si adopera a palazzo Chigi nel tenere i rapporti con i partiti, in primis il sottosegretario Garofali. La sua tesi è che sia in corso una manovra, non sa quanto avallata direttamente dalla presidenza del Consiglio, per buttarlo fuori dalla maggioranza e delegittimarlo personalmente. E' un'operazione, secondo l'ex premier, concordata tra centrodestra e Renzi.

 

giuseppe conte enrico letta giuseppe conte enrico letta

E a suo modo di vedere il Pd non lo sta difendendo a sufficienza. Letta, pur rispettando il momento di difficoltà e il travaglio nel Movimento, invita a tenere i nervi saldi per ripianare i problemi sul tavolo e a non indebolire il governo. Il giurista pugliese due giorni fa in tv ha comunque cercato di gettare acqua sul fuoco, parlando di sostegno leale all'esecutivo. Da qui la breccia che si è aperta a palazzo Chigi, con la possibilità che a metà settimana ci possa essere un incontro tra Draghi e Conte.

matteo salvini giuseppe conte matteo salvini giuseppe conte

 

LO STABILIZZATORE Di Maio veste i panni dello stabilizzatore, non vuole che nella maggioranza scoppi un incendio, ma Conte si sente sotto attacco, ritiene che il prossimo agguato di FI-Lega-Fdi-Iv avverrà sul reddito di cittadinanza. E' proprio l'ex capo dell'esecutivo ad aver chiesto ai suoi di alzare il tiro sulla legge di bilancio. L'incidente accaduto giovedì a palazzo Madama, con il centrodestra che insieme alla pattuglia renziana ha mandato sotto il governo, è stata ulteriore benzina alla sua ira. «Così la maggioranza non c'è più, allora liberi tutti», ha tagliato corto. Giovedì si è tenuta una riunione M5S al Senato dove sono risuonati i tamburi di guerra. «Draghi richiami il centrodestra e Iv ai loro doveri, dobbiamo impedire che la legge di bilancio diventi terreno di battaglia», afferma la capogruppo del Misto a palazzo Madama, De Petris.

luigi di maio foto di bacco (9) luigi di maio foto di bacco (9)

 

Il Pd, seppur irritato con Iv, punta a tenere i toni il più possibile bassi e non ha compreso la scelta dell'alleato di optare per l'Aventino televisivo. Il sospetto tra molti big dem è che sia proprio Conte a voler accelerare la crisi per andare a votare. Sospetto che nei 5Stelle diventa paura. I gruppi parlamentari, soprattutto quelli della Camera, sono in fibrillazione. Il blitz contro l'azienda di viale Mazzini viene considerato come una mossa per alzare la tensione.

 

davide crippa sconvolto mentre parla conte davide crippa sconvolto mentre parla conte

«Di questo passo si va dritto alle elezioni», il refrain. Agitazione pure a palazzo Madama dove però l'ex premier può contare su un numero maggiore di consensi. Ora l'ex fronte rosso-giallo si ritrova a dover sciogliere il nodo del relatore alla legge di bilancio. M5S rivendica di essere la prima forza politica in Parlamento e vuole intestarsi la manovra, il Pd appoggia Leu nella scelta di Errani, non farà marcia indietro perché «M5S ha il presidente della Commissione Pesco e il sottosegretario all'Economia Castelli». Prima di mercoledì non si troverà una soluzione ma non è un caso che ieri il dem Zanda abbia lanciato l'allarme sul voto anticipato. «Votare a marzo è un rischio», avverte pure Di Maio. «Se andiamo a votare a marzo, prima di luglio-agosto un governo non lo avremo. E in quei mesi c'è da erogare la terza dose e contrastare un altro aumento di contagi».

giuseppe conte 2 giuseppe conte 2

 

PARTITA QUIRINALE Sullo sfondo c'è la partita del Quirinale. Il Pd vorrebbe costruire una tela proprio con M5S e Leu, «ma non c'è nessuno lamenta una fonte dell'ex maggioranza rosso-gialla che sta giocando a tenere unito il fronte». «La verità osserva un altro big del Pd è che sarà difficile trovare un'intesa con il Movimento 5 stelle sul nome». Conte in ogni caso vuole dare le carte. Nonostante la difficoltà nel gestire deputati e senatori, ritiene di poter indirizzare il voto. Un big M5S al Senato riferisce di un incontro che l'ex premier avrebbe avuto con Berlusconi. Che il Cavaliere abbia pensato di potersi confrontare con il presidente dei pentastellati è nella logica della tela che sta tessendo.

giuseppe conte 1 giuseppe conte 1

 

Ma i vertici M5S e quelli di FI smentiscono il faccia a faccia. L'apertura di credito che Conte ha fatto su Berlusconi, apprezzata dallo stesso ex premier, non porterà in ogni caso una convergenza sull'elezione del presidente della Repubblica. Anche perché il Cavaliere frena sul voto anticipato. «Ma di questo passo l'incidente è dietro l'angolo», rilanciano i contiani. I pontieri stanno lavorando ad evitare il muro contro muro, chiedono che sia il premier a farsi garante di un patto di non belligeranza nella maggioranza: «Non vive certamente su Marte». Il rischio è che il big bang arrivi già nelle prossime settimane.

giuseppe conte giuseppe conte giuseppe conte e rocco casalino giuseppe conte e rocco casalino giuseppe conte giuseppe conte giuseppe conte giuseppe conte giuseppe conte ph luca santese e marco p valli giuseppe conte ph luca santese e marco p valli

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?