Estratto dell’articolo di Lodovico Poletto per “la Stampa”
[…] La strategia da mettere a punto è complessa. Bisogna definire il piano da presentare a Budapest rapidamente. Così che Ilaria Salis possa ottenere gli arresti domiciliari e lasciare il carcere dove si trova rinchiusa: una ex prigione della Gestapo, non lontana dal centro, ma isolata rispetto alle strade del turismo. […]
Ma Budapest […] quasi ignora la storia di Ilaria, e non sa che da qui alla prossima udienza del processo mancano ancora tre mesi. La politica, invece, ne dibatte. E nel sottobosco di quella destra che sostiene il governo, si alza la voce degli anti Salis. […] Attacchi dritti alla premier italiana Giorgia Meloni che ha incontrato Viktor Orban con il quale […] ha discusso del caso della "terrorista" - come la chiamano qui - l'insegnate di Monza.
Per dire: ieri il sito Kuruc.info, portale di estrema destra molto "vicino" al politico Elod Novàk, ex parlamentare di Jobbik, attacca a muso duro il governo italiano e pubblica un lungo articolo nel quale non risparmia la nostra premier.
Eccolo: «Se Meloni voleva (ottenere) rassicurazioni, avrebbe dovuto iniziare con tre cose. La prima è scusarsi per l'atto terroristico commesso, o almeno dire che è molto dispiaciuta per quanto accaduto. La seconda è informarsi su come stanno adesso le vittime ed esprimere la speranza che ora si siano riprese. La terza è dirci – ma, in caso contrario, Orban dovrà chiederlo – cosa hanno fatto le autorità italiane per impedire che tornino di nuovo in Ungheria quei terroristi che avrebbero potuto uccidere gruppi di ungheresi».
Tradotto: l'atteggiamento della rappresentante del governo italiano è stato arrogante e non ci è piaciuto proprio per nulla. E Orban non deve assolutamente cedere alle pressioni che sono arrivate da Giorgia Meloni.
[…] La parola terrorismo è un mantra (qui come su altri organi di propaganda e informazione). Ilaria, le catene con le quali è stata portata in aula, le condizioni disumane in cui è stata costretta a vivere per mesi dentro quella galera, sono un dettaglio che non interessa e non scalda gli animi di chi si prepara al raduno della destra estrema europea durante il fine settimana che verrà. Basta? Proprio no.
A leggere fino in fondo c'è anche una punzecchiatura al primo ministro Orban, «avrebbe potuto assicurare che il sistema giudiziario in Ungheria è completamente indipendente» e un graffio per l'Europa: «Poiché Bruxelles tiene d'occhio questo settore, la terrorista antifascista di sinistra non deve certo temere un verdetto di parte». Ecco, se fosse per questo e altri blog e siti schierati sulla sponda destra la 39enne potrebbe anche finire ai lavori forzati. È un'esagerazione, ovvio, ma dimostra quanto siano lontane le richieste italiane da quelle della politica fuori da palazzi e ministeri. […]