DIMISSION IMPOSSIBLE – GIANCARLO GIORGETTI NON HA NESSUNA INTENZIONE DI DIMETTERSI E LASCIARE IL GOVERNO E QUINDI L’AMICO DI UNA VITA MATTEO SALVINI: CERTO, NON È SODDISFATTO DEL GOVERNO CON I 5 STELLE, A CUI NON HA MAI NASCOSTO LA PROPRIA ANTIPATIA, MA DA BUON UOMO DI PARTITO SI RIMETTE ALLE DECISIONI DEL SEGRETARIO – LA SPERANZA DEI POTERI FORTI: FAR SPACCARE LA LEGA PER INDEBOLIRE IL TRUCE

-

Condividi questo articolo


Marco Antonellis per Dagospia

 

GIANCARLO GIORGETTI GIANCARLO GIORGETTI

Ormai non passa giorno che qualche giornalone non scriva che Giancarlo Giorgetti, il potentissimo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, non veda l'ora di dimettersi e di lasciare il governo (e quindi lasciare al suo destino il suo amico di una vita Matteo Salvini). Ma le cose stanno veramente così? Non proprio perchè come spiegano da via Bellerio, Giancarlo Giorgetti in questo momento non è certo la persona più felice del mondo, è ben cosciente delle difficoltà che ci sono ad operare con i 5Stelle (come peraltro sa bene qualsiasi leghista che si rispetti) ma di dimettersi (tanto più senza che ci sia una chiara situazione di crisi di governo) non ne ha la benchè minima intenzione.

 

matteo salvini giancarlo giorgetti matteo salvini giancarlo giorgetti

"Ormai persino i suoi silenzi vengono interpretati alla stregua di grandi rivelazioni" spiegano dall'inner circle di GG. Sono in molti, infatti, soprattutto tra i Poteri forti nostrani (ma anche tra i 5 Stelle) a sperare in un gesto forte da parte del sottosegretario leghista, un gesto che possa portare ad una spaccatura in seno alla Lega e quindi ad indebolire la leadership del Capitano leghista.

SPADAFORA CONTE E GIORGETTI SPADAFORA CONTE E GIORGETTI

 

giancarlo giorgetti 1 giancarlo giorgetti 1

Insomma, continuano da via Bellerio, c'è chi non vede l'ora che a Salvini scoppi una grossa grana in casa propria. Persino l'ipotesi, ventilata nelle ultime ore, di un governo di minoranza ovvero senza fiducia parlamentare, che porti il Paese al voto viene bollata alla stregua di un fake dai vertici leghisti: "E' solamente un ulteriore tentativo, dopo quello del governo di garanzia elettorale, per togliere al Ministro degli Interni Matteo Salvini la gestione della campagna elettorale". Ipotesi, ovviamente, respinta con forza in casa leghista: Mattarella può mettersi l'anima in pace, Salvini non rinuncerebbe mai e poi mai alla possibilità di gestire e coordinare le operazioni di voto e scrutinio degli italiani.

GIANCARLO GIORGETTI E CLAUDIO BORGHI GIANCARLO GIORGETTI E CLAUDIO BORGHI

 

GIORGETTI MATTARELLA GIORGETTI MATTARELLA

Sapete cosa dicono le persone più vicine a Matteo Salvini a proposito di Giorgetti? "Lui, si sa, fa fatica ma non si dimette". Insomma, con buona pace dei giornaloni che vorrebbero dividere il “fantastico duo” Salvini-Giorgetti nella speranza, così, di affossare la Lega, di dimissioni del Sottosegretario, almeno per il momento, non se ne parla proprio.

matteo salvini giancarlo giorgetti matteo salvini giancarlo giorgetti

 

matteo salvini giancarlo giorgetti 2 matteo salvini giancarlo giorgetti 2

Ps, a proposito del voto sul Decreto Sicurezza Bis che avverrà in Senato la prossima settimana, sapete come la pensano in casa leghista? “I 5Stelle alla fine si accoderanno, non hanno gli attributi per mettersi di traverso e far cadere il governo”. A Di Maio staranno già fischiando le orecchie...

GIANCARLO GIORGETTI GIANCARLO GIORGETTI matteo salvini giancarlo giorgetti 1 matteo salvini giancarlo giorgetti 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...