Federico Capurso per la Stampa
berlusconi meloni salvini alle consultazioni
Di fronte all'annuncio di Giorgia Meloni di «nuovi provvedimenti» in cantiere contro le navi delle Ong, Forza Italia risponde con un avvertimento: «Le leggi ci sono già. Facciamo attenzione a non ricorrere a certi facili espedienti come l'inasprimento delle pene, perché rischiamo di ottenere un effetto controproducente, facendo diventare quelli delle Ong dei martiri». E in questo momento di tensioni con Parigi e con l'Europa, sottolinea un dirigente di peso del partito parlando con La Stampa, «è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno».
Nel partito di Silvio Berlusconi si condivide la linea generale adottata da palazzo Chigi, ma si marcano anche le differenze. La reazione della Francia è stata «spropositata», dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia. «A dir poco sorprendente», aggiunge la presidente dei senatori azzurri, Licia Ronzulli. E le frizioni diplomatiche con Parigi e Bruxelles vengono viste come un problema necessario, quasi un'occasione per trovare soluzioni alternative agli accordi sui ricollocamenti, che non funzionano, e per avanzare una proposta di revisione del trattato di Dublino.
meloni berlusconi salvini al quirinale
Ma sui modi con cui si è arrivati a tutto questo, si muove un appunto. Berlusconi - come raccontato dal Corriere - non ha apprezzato l'immagine dei migranti lasciati in mare per giorni. Il braccio di ferro con Francia e Ue giocato sulla loro pelle ha gettato un'ombra sulla reputazione internazionale dell'Italia.
«Ora che il problema delle Ong è sul tavolo - dicono dal partito del Cav -, non c'è più bisogno di comportarsi in questo modo. La prossima volta facciamo scendere subito i migranti, senza tenerli su una nave per due settimane, e facciamoci sentire in Europa».
È un freno, l'ennesimo tirato in queste poche settimane di vita del governo. Una corda che si tende verso il centro, per evitare che il fulcro del governo si sposti troppo a destra. Una tensione leggera e continua, fatta di significativi distinguo su ogni scelta.
berlusconi meloni salvini al quirinale
Sui migranti, sui rave, sul superbonus, sulle pensioni: «Serve maggiore condivisione, altrimenti si fanno pasticci», sottolineano da FI. E chiedono che da questo momento si trovi uno strumento per coordinare l'azione del governo. Se non con una cabina di regia tra partiti di maggioranza, almeno nelle riunioni che di consueto precedono i Consigli dei ministri, per evitare di trovarsi ancora di fronte a provvedimenti «scritti male come quello sui rave».
Matteo Salvini annusa l'aria e, non a caso, fa un richiamo all'unità della coalizione.
Una cosa che di per sé, a venti giorni dalla nascita dell'esecutivo, dovrebbe essere tanto scontata da non far sentire il bisogno di invocarla. E invece, non appena i giornalisti gli chiedono delle tensioni con la Francia, lui risponde a brutto muso: «Se pensano di farci litigare, non hanno capito». Si dice «orgoglioso di quello che sta facendo il governo, da tutti i punti di vista» e «in totale sintonia con quello che il premier Meloni e il ministro Piantedosi stanno portando avanti» sul tema delle Ong.
Latte e miele. D'altronde, per il leader della Lega, Meloni sta suonando uno spartito conosciuto. Si trova a suo agio. Tra i forzisti, invece, inizia a montare una certa insofferenza. Si aspettando modifiche sul decreto anti-rave, per evitare di allargare troppo le maglie sulle intercettazioni. E anche sul Superbonus edilizio al 110%, che Meloni vorrebbe abbassare al 90%, chiedono che si introduca un periodo transitorio, così da non mettere in pericolo il lavoro e i bilanci di centinaia di aziende edili. E ora, sui migranti.
BERLUSCONI MELONI VIA DELLA SCROFA
Intanto il presidente del Ppe, Manfred Weber, sta giocando di sponda tra palazzo Chigi, la Farnesina del vecchio amico Tajani e Bruxelles, nel tentativo di calmare le acque. Il primo segnale potrebbe arrivare al G20, il 15 novembre. Lì Meloni incontrerà il presidente Usa Joe Biden per un bilaterale, ma non Emmanuel Macron. L'occasione per parlarsi, seppur in via informale, si potrebbe trovare.
GIORGIA MELONI SILVIO BERLUSCONI giorgia meloni silvio berlusconi SILVIO BERLUSCONI E GIORGIA MELONI NEL 2011 meloni salvini berlusconi al quirinale