Alessandra Ghisleri per "La Stampa"
mario draghi in senato tra i ministri del suo governo
Dopo aver ottenuto due ampie fiducie al Senato prima e alla Camera poi, Mario Draghi e la sua squadra iniziano ora il loro cammino disseminato di ostacoli, complicazioni e grandi urgenze da risolvere.
Nell'ultimo periodo gli italiani hanno assistito da spettatori silenti a situazioni paradossali a tratti assurde che hanno fatto conoscere nuovi onorevoli ritardatari e «moderne» - fino ad oggi improbabili - combinazioni politiche, il tutto accompagnato dall'incedere delle diverse varianti del virus, dalla mancanza dei vaccini e dalla scala variabile dei colori delle regioni.
IL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI DI MARIO DRAGHI
Ad oggi le reali preoccupazioni per i cittadini sono attinenti prettamente alla vita quotidiana e alla viva speranza del suo ritorno ad una normalità. Secondo i cittadini al primo posto dell'agenda Draghi dovrebbero esserci le strategie per l'immunità (48.3%) prima ancora del piano per ridurre il carico fiscale (20.6%) e per accelerare i cantieri (7.7%).
La preoccupazione
A Mario Draghi si chiede sicuramente di tirare fuori l'Italia dai guai, tuttavia le energie si potranno liberare solo quando saremo certi di aver, se non sconfitto, messo almeno sotto controllo il virus in tutte le sue varianti.
IL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI DI MARIO DRAGHI - LUIGI DI MAIO - ROBERTO GAROFOLI
Economia green e transizione energetica (6.8%), riforme e cambiamenti nel mondo dell'Istruzione (6.3%), transizione digitale (3.0%) e una migliore efficienza nelle cause civili (2.0%), seppur fondamentali per una ripresa nazionale complessiva, vengono considerate dai cittadini sicuramente prioritarie, ma secondarie rispetto a sicurezza sanitaria ed economica.
La seria preoccupazione della gente che non ci sia una reale via di uscita per questa incredibile pandemia risiede dietro un velo di pessimismo malcelato. Lo stato psicologico delle persone oggi si barcamena tra chi si sente ancora forte per andare avanti (32.7%) soprattutto tra gli uomini over 50 e chi inizia a dichiarare i primi segni di cedimento e nervosismo (30.2%).
mario draghi in mezzo ai ministri
Un cittadino su quattro invece si svela demotivato dichiarando di aver perso la speranza e le forze; tra questi più del 65.0% sono donne e il 40.3% ragazzi tra i 18 e i 24 anni. E proprio qui risiede la parte più intricata per il nuovo Presidente del Consiglio, perché infondere la fiducia è uno di quegli obiettivi nascosti in grado di smuovere le migliori potenzialità del Paese. Il discorso programmatico di Mario Draghi è piaciuto, ma ora si aspettano - rapide - le azioni.
IL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI DI MARIO DRAGHI
In questi tempi le persone diffondono il loro messaggio in modo esplicito e diretto attraverso tv, radio e social. Raccontano la situazione che vivono e che devono affrontare tutti i giorni ed essendo i protagonisti assoluti delle loro storie ottengono il risultato di definire la dimensione della loro sofferenza tra ciò che è tollerabile e ciò che non lo è più.
Su questa scala le indicazioni dei singoli sono accettate inconsciamente dalla moltitudine e a loro volta utilizzate come esempio proprio, diffondendosi così forse più velocemente del virus. Emerge forte la necessità di un dialogo guidato tra Istituzione e Popolo perché anche la scelta politica migliore e giustificata potrebbe rivelarsi del tutto improduttiva se il destinatario non si sentisse responsabilizzato a sua volta. Si dice infatti che la chiave del successo di ogni iniziativa di politica pubblica è proprio nella previsione dell'atteggiamento degli individui.
Nello scenario della sobria comunicazione dell'esecutivo rimangono in evidenza gli sforzi di Mario Draghi per portare avanti il suo lavoro attraverso un percorso impervio della sua (stra)variegata maggioranza.
Il ragionevole dubbio potrebbe essere quello che, nel procedere velocemente per portare a buon termine il percorso indicato, i temi politici più ardui e divisivi per la maggioranza possano essere congelati all'interno di riforme non urgenti. In questo contesto il 56.1% del campione intervistato desidera un cambio di passo, un rapido segno di discontinuità rispetto all'Esecutivo precedente, mentre il 31.9% vorrebbe ripercorrere lo stesso cammino.
Il 44.1% dichiara di non essere soddisfatto della nuova squadra di governo. E se non ci possiamo stupire di trovare il 72.5% degli elettori di Fratelli d'Italia tra gli insoddisfatti, possiamo iniziare a riflettere sul 41.5% dei sostenitori leghisti scontenti, del 45.5% di Italia Viva e del 52.0% degli elettori del Movimento 5 Stelle.
Su questo ci si potrebbe chiedere quando gli stimoli politici interni (i ministri) ed esterni al governo (i leader di partito) potrebbero indicare il raggiungimento di una situazione di pseudo-stabilità, o almeno di coerenza, visto le esternazioni a volte discordi tra leader e ministri degli stessi partiti.
La pressione psicologica
Così i cittadini, anche sotto pressione psicologica a causa del vocio continuo in merito al piano vaccinale (arriverà tra 3 mesi, no dopo sei mesi, prima gli 80enni, no prima le aree in pericolo, copre le varianti, non copre tutte le varianti, ma soprattutto quale vaccino?), ripongono le migliori attese nella componente tecnica di governo (44.5%), allontanandosi in maggioranza da tutte le controversie con la consapevolezza delle mancanze che la politica ha mostrato prima dell' arrivo di Mario Draghi.