DAGONOTA
I Conservatori inglesi stanno a pezzi. Per di più, David Cameron sta segando la panchina alla Cozza di Ferro. Si racconta che sarebbero una quarantina i deputati fedeli all’ex premier pronti a far cadere il governo di Theresa May, che si regge grazie al miliardo di maggiori finanziamenti concessi all’Irlanda del Nord.
Jeremy Corbin ha già fatto sapere ai complottardi Conservatori che non ci pensa affatto a partecipare ad un governo di larghe intese, meglio le elezioni. Ed è assai probabile che gli inglesi torneranno presto al voto.
La Brexit, tra l’altro, sta dimostrando l’altra faccia della medaglia (soprattutto a Londra). Le grandi banche stanno lasciando la City (o minacciano di farlo), le multinazionali traslocano, e le agenzie europee stanno cercando nuove location. Risultato, i consumi interni rallentano, i negozi di svuotano ed il Pil scende.
theresa may firma la richiesta secondo l articolo 50
E’ da queste ragioni che a Seul (dov’era con Enrico Letta e Barak Obama) Cameron si è convinto sulla necessità di un nuovo referendum sulla Brexit. Sembra abbia in mano sondaggi che dicano come i “Remain” sfiorino oggi il 70%. Insomma, gli inglesi vorrebbero congelare il negoziato sull’uscita dall’Unione europea.
Resta un dubbio: visto che proprio Cameron promise un referendum sulla Brexit in campagna elettorale e, convinto di vincerlo, lo perse, dalle parti del Tamigi qualcuno inizia a chiamarlo “uno uomo chiamato referendum”. Ed il vecchietto Corbin gode…