Estratto dell’articolo di L.Ci. per “il Messaggero”
Per l'Italia un blocco totale del gas russo potrebbe portare, nell'arco di dodici mesi, alla riduzione del prodotto interno lordo di 3,7 punti, che diventerebbero 5,7 nel caso in cui il governo decidesse di tutelare le forniture destinate alle famiglie a scapito di quelle per il sistema produttivo. Anche per altri Paesi dell'Europa centrale l'effetto si avvicinerebbe al 6 per cento, mentre conseguenze rilevanti ma di minore intensità sono attese per Austria e Germania, Paesi che come il nostro dipendono pesantemente dalle forniture di Mosca.
La simulazione è contenuta in uno studio del Fondo monetario internazionale dedicato proprio alla situazione del gas nel Vecchio Continente e agli effetti di una eventuale - e ormai sempre meno improbabile - sospensione delle forniture. In generale, secondo i calcoli degli economisti di Washington, la ricerca di fonti alternative potrebbe portare a rimpiazzare fino al 70 per cento della materia prima proveniente dalla Russia. In questo modo per un periodo di sei mesi potrebbero essere evitati razionamenti. Se però lo stop dovesse prolungarsi ulteriormente, allora ci potrebbe essere un impatto pesante anche a causa dei colli di bottiglia che limitano lo scambio del gas all'interno del territorio europeo.
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