Lettera di Carla Vistarini a Dagospia
Caro Dago,
nessuno ne parla, ma domenica 1 marzo a Roma si vota. Poiché un deputato (Gentiloni), nei mesi scorsi, è passato a miglior carriera in seno alla UE, il suo posto ora vuoto va occupato da un nuovo onorevole, che sarà eletto domani nello stesso collegio. Stiamo parlando del collegio Lazio 01 della Camera che riguarda quartieri del Centro tra cui Trastevere, Prati, Flaminio, Testaccio, Esquilino, Castro Pretorio, Trionfale, Monti e Trevi.
Poiché nessuno ne parla, ti chiedo di parlarne tu su Dagospia, ricordando ai cittadini del Collegio Lazio 01 (e siamo oltre 160.000 elettori) di andare a votare. Poi scelga ognuno il candidato che sembrerà il migliore, o il meno peggio. Ma che si vada. Non ripetiamo la diaspora di Napoli dove per le suppletive si è presentato a votare solo il 10% degli aventi diritto. Non perdiamo questa occasione di dire davvero la nostra con un atto specifico e di grande valore. Non votare è sempre una sconfitta.
Sembra si stia cercando, almeno questa è l’impressione a causa della carenza di informazioni, di far passare queste elezioni suppletive quasi sotto silenzio. Nessuno ne parla, ripeto. In tv, sui giornali, sono tutti presi a concionare e fissarsi sul grande sipario calato sulla realtà chiamato coronavirus. Svegliamoci, se vogliamo che le cose cambino. Se non ne possiamo più di certe facce che hanno fatto la muffa, come certe idee.
C’è anche da dire che per il 1 marzo qui a Roma hanno anche proclamato un'ennesima, estemporanea, "domenica ecologica" e cioè il blocco delle auto (che si sa non serve a nulla ecologicamente parlando, almeno da quanto rilevato nelle volte precedenti), blocco che ovviamente può impedire o frenare l'affluenza alle urne se non viene specificato e diffuso con chiarezza che chi è munito di tessera elettorale e va a votare può circolare. Saranno coincidenze? (Anche se, come diceva uno che se ne intendeva, Andreotti, "a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca quasi sempre").
PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI
Questo silenzio di tomba, questa omissione di notizie, sembrano favorire l’affluenza alle urne solo di un pugno di elettori, e cioè quelli che gravitano in aree politiche storicamente ben organizzate in tal senso. Un fatto quasi privato, una gitarella alle urne organizzata col passaparola sul torpedone di partito. No, non va bene. Andiamo a votare tutti, per favore. E' un diritto e un dovere. E' la prova provata della nostra esistenza in vita civica, è un'attestazione di coraggio, è il biglietto per poter avanzare giuste pretese nella società. E', nel torpore odierno, un atto rivoluzionario. Poi che vinca il migliore, ma che sia deciso da noi, dai cittadini, da quelli che contano davvero, in una democrazia. E non, per omissione, per assenza, dal nulla cosmico costituito da fantasmi pigri, imbiancati e asfittici, quali, temo, vogliono che diventiamo. Alle urne, citoyens!