Estratto dell’articolo di Ernesto Menicucci per “il Messaggero”
Enrico Letta in Toscana (ma probabilmente non solo), Nicola Zingaretti a Roma (o nel Lazio, dipende se è Camera o Senato), Francesco Boccia in Puglia. Tutti nel proporzionale, a spingere il voto per il partito. è la strategia messa a punto in queste ore al Nazareno, sede del Pd, per drenare più consensi possibili alla lista. Un calcolo preciso: in un sistema elettorale in cui quello che conta è il voto al partito, che si riflette in maniera automatica anche al candidato del collegio uninominale, le forze migliori vengono impiegate lì.
Certo, è anche una sorta di clausola di salvaguardia: collegi uninominali sicuri, per il centrosinistra, in base agli ultimi sondaggi con o senza Calenda ce ne sarebbero pochini. E, per i big, è più sicuro scendere in campo nel proporzionale. […] Se un big si candidasse soltanto in un collegio uninominale, oltre a rischiare di finire impallinato (a seconda ovviamente del tipo di territorio nel quale si trova a competere), farebbe campagna elettorale solamente in quel territorio: una città, al massimo.
francesco boccia foto di bacco
O, addirittura, in un quadrante di essa, se parliamo di realtà come Roma, Milano, Napoli e via discorrendo. I collegi plurinominali o proporzionali che dir si voglia sono invece più larghi, consentono di girare tutto il territorio, di fare una campagna elettorale maggiormente ramificata e più larga. […] Che poi tutto questo basti, naturalmente è tutto da dimostrare. Di sicuro, con il traino dei big, l'obiettivo del Pd è quello di affermarsi come primo partito […]