Alice Weidel con la moglie cingalese
1 - LA CIA HA DESECRETATO IL RAPPORTO SEGRETO DELL’ANTROPOLOGO HENRY FIELD, CHE SI BASA SULLE TESTIMONIANZE DI UN AMICO DEL FÜHRER: “ERA BISESSUALE, CON TENDENZE SADOMASO ED ERA ATTRATTO DAL SUO VICE RUDOLF HESS. VOLEVA DONNE CHE FOSSERO UN PO' MADRI, UN PO' DOLCI FIDANZATE. MA AMAVA ANCHE OSSERVARE I GIOVANOTTI TRAENDONE UN PIACERE ESTETICO E TRA IL 1910 E IL 1913 FREQUENTAVO UNA PENSIONE PER SOLI UOMINI, DOVE…”
2 - LA DESTRA, GLI OMOSESSUALI E QUELLE RELAZIONI PERICOLOSE
Mario Baudino per “La Stampa”
«Non sono dell'AfD nonostante sia lesbica. Lo sono perché sono lesbica»: la dichiarazione potrebbe suonare sorprendente, considerato che viene da Alice Elisabeth Weidel, leader un partito di estrema destra come l'Alternative fr Deutschland, sovranista, antieuropeo e fortemente sospetto di neonazismo.
MARCO FRAQUELLI - A DESTRA DI SODOMA
In realtà un atteggiamento del genere fa intuire una nuova condizione degli omosessuali di destra, che sono sempre esistititi anche se le loro scelte politiche (spesso sciagurate) sono state motivate nel tempo ricorrendo ad altri schemi ideologici.
La politica delle destre, e in particolare delle destre estreme, è sempre stata ferocemente omofoba: nel caso del nazismo da un certo punto in poi addirittura sterminatrice, coi gay rinchiusi nei lager e segnati col triangolo rosa, in quello che è stato definito l'Omocausto. Per quanto riguarda la nostra contemporaneità, le leggi repressive di Ungheria e Polonia che hanno suscitato la reazione dell'Unione Europea sembrerebbero inoltre confermare una totale incompatibilità fra persone omosessuali e scelte politiche reazionarie.
Invece non è così. Marco Fraquelli, studioso della cultura di destra, ci spiega che la situazione, sia dal punto di vista storico sia da quello politico, è più sfaccettata. E' appena uscito presso l'editore Oaks il suo A destra di Sodoma, con prefazione di Franco Grillini. Si tratta dell'edizione aggiornata di un testo uscito nel 2007 (col titolo Omosessuali di destra): un utile work in progress, anche perché gli ultimi quindici anni sono stati significativi al proposito.
Sul passato, ormai, sappiamo tutto. Dalle figure più note ad altre in apparenza secondarie, la galleria dei gay di destra è da tempo aperta al pubblico: basti pensare a Mishima, grande scrittore che, dopo aver creato un suo piccolo esercito di studenti per opporsi (anche se non con le armi) alla democrazia giapponese in nome della sacralità della tradizione imperiale, fa irruzione in una caserma di Tokyo - il 25 novembre 1970 - e si suicida come un samurai.
O a Ernst Rohm, fra i primissimi compagni di Hitler, creatore delle SA, l'apparato paramilitare che consentì l'ascesa del nazismo: venne eliminato a Bad Wiesse, stazione termale bavarese, insieme al suo stato maggiore. Fu la «notte dei lunghi coltelli» (giugno 1934), e non andò proprio come nella scena celeberrima della Caduta degli dei, il film di Visconti. Le SA dormivano tranquillamente al momento delle irruzioni delle SS, guidate dallo stesso Hitler, e non vennero sorpresi durante un'orgia (solo uno di loro era effettivamente a letto con un giovanotto).
Furono arrestati e solo successivamente uccisi. Hitler eliminò così un antagonista che diventava pericoloso, non forse in quanto omosessuale. E' vero però che Heinrich Himmler bandì di lì a poco una crociata contro i gay, considerandoli una minaccia alla forza e alla coesione nazionale. Fino ad allora l'omosessuale di destra era un aristocratico che aveva come punto di riferimento l'idea greca di pederastia, incarnata nel mito del «Battaglione sacro» di Tebe, formato da centocinquanta coppie di amanti adulti e di amati adolescenti.
Da quel momento gli si aprirono le porte di lager come Dachau. Ciò non impedì tuttavia che in Europa, ad esempio in Francia, fossero moltissimi i collaborazionisti omosessuali (Sartre li definì «un covo di zie», e se ne scandalizzò a tal punto che ebbe per anni grandi difficoltà a prendere in considerazione i diritti delle comunità LGBT). Fra molti nomi a noi poco famigliari, il più noto è ovviamente Robert Brasillach, scrittore assai popolare nella Francia occupata, cantore dell'amicizia adolescenziale e di un'Europa hitleriana, fucilato nel '45; ma c'è anche Henri de Montherlant, che si sciolse in lodi per l'esercito tedesco invasore - e salvò la pelle.
Va detto che nessuno dei due ebbe a proclamarsi apertamente gay, ma la cosa era di dominio pubblico, come del resto sarebbe avvenuto per Mishima. Il contesto direttamente o indirettamente guerriero non è però il solo, anzi probabilmente appartiene ormai al passato.
Nella sua ampia indagine sul tema, Fraquelli sembra intercettare segnali di mutamento, al di là di eredi tra il bizzarro e l'inquietante come certi skinheads russi che nel loro manifesto proclamano di combattere contro ebrei ed eterosessuali (aggiungendo per soprammercato che anche Hitler era gay).
adolf hitler e benito mussolini 4
Ma la leader dell'AfD che abbiamo citato all'inizio intercetta un atteggiamento più complesso: quello che spinge molti omosessuali a votare «pragmaticamente» (per esempio per sentirsi più tutelati rispetto agli islamici, anche rinunciando a certi diritti, come sostiene Didier Lestrade in un libro del 2012 uscito per il Seuil, Pourquoi les gays sont passes à droite).
Sta nascendo una sorta di amicizia ancora una volta pericolosa e dalle motivazioni piuttosto contraddittorie, considerata la politica delle destre? In Italia esiste da tempo un'associazione, Gaylib, creata nel 1997, che ora aderisce a Fratelli d'Italia. Si sentono un fattore di stimolo e sensibilizzazione, e sostengono anche che il fascismo non è omofobo, perché non emanò leggi al proposito. Vero: ma solo perché l'esistenza di omosessuali nell'Italia del Duce era considerata inammissibile. Citarli sarebbe stato un riconoscimento della loro esistenza. Come nel film di Scola, Una giornata particolare, finivano nel caso, silenziosamente, arbitrariamente, al confino.
GAYLIB adolf hitler YUKIO MISHIMA Yukio Mishima con la divisa della sua milizia privata