1 - GIOCHI 2026, GIALLO SULL'INCARICO A MORATTI
Maurizio Giannattasio per il “Corriere della Sera”
In molti avrebbero tirato un sospiro di sollievo. La Lega perché così blindava la ricandidatura del suo governatore Attilio Fontana alle prossime Regionali. Fratelli d'Italia perché così sminava il campo da un possibile scontro con gli alleati. La soluzione sembrava a portata di mano: nominare Letizia Moratti amministratrice delegata di Milano Cortina 2026. Due piccioni con una fava. Disinnescare la bomba dell'ex sindaca di Milano sempre più decisa a candidarsi presidente della Lombardia in contrapposizione a Fontana e rimettere in carreggiata la Fondazione che dovrà organizzare i Giochi invernali.
Restava un ultimo passaggio. Il neonato governo avrebbe dovuto informare gli altri soci di Milano Cortina, a partire dal sindaco di Milano, Beppe Sala e i governatori del Veneto e della Lombardia, Luca Zaia e Fontana. Ma qualcosa è andato storto. Quello che ancora non aveva il crisma dell'ufficialità è comparso sui siti dei media come cosa fatta provocando un vero terremoto. Il primo a reagire è stato Sala: «Leggo la notizia che Moratti sarebbe stata scelta come ad di Milano Cortina 2026. Non mi risulta. E in ogni caso non può essere fatta una scelta così delicata per risolvere i problemi del centrodestra in Lombardia.
Ogni altra parola è inutile».
Passano pochi minuti e arriva la seconda smentita. Questa volta è della stessa Moratti tramite il suo ufficio stampa: «La dottoressa Letizia Moratti smentisce la sussistenza della notizia sulla sua nomina come ad delle Olimpiadi Milano Cortina. Qualsiasi decisione di Letizia Moratti sarà comunicata esclusivamente dal suo ufficio stampa. Ogni altra notizia a lei inerente è destituita di fondamento». Infine arriva la terza smentita. Questa volta direttamente dalla presidenza del Consiglio: «Sulla nomina del nuovo ad della Fondazione Milano Cortina 2026, che ha carattere di urgenza, non ci sono ancora determinazioni della Presidenza del Consiglio. Determinazioni che una volta maturate saranno preventivamente portate a conoscenza dei soci della Fondazione stessa». Risultato? La riunione alla fine si è tenuta lo stesso. Da una parte il neoministro dello Sport, Andrea Abodi, dall'altra i soci della Fondazione. Fumata nera su tutto. I convitati assicurano che non si è parlato neanche un secondo di Moratti, ma si è semplicemente fatto il punto della situazione. Sono in pochi a crederci. Parla però il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Per la governance siamo abbondantemente oltre i tempi regolamentari, siamo ai supplementari e non ci sono neanche i rigori».
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A posteriori le ricostruzioni del giallo che ha impegnato mondo dello sport e della politica si moltiplicano. C'è chi ritiene che sia stata un'esca buttata lì per saggiare le reazioni pro o contro la candidatura dell'ex sindaca di Milano alla poltrona di presidente della Regione. Altri ancora per mettere in difficoltà Moratti con i suoi compagni di viaggio, ossia la lista civica a cui sta lavorando da mesi. Sarebbero state molte le telefonate che chiedevano se fosse vera la rinuncia alla corsa per la Regione.
Tante versioni che però non tengono conto della spiegazione più semplice: togliere dal campo regionale la mina Moratti avrebbe eliminato un bel problema al centrodestra, con la Lega che si teneva la Lombardia e FdI che puntava sul Lazio. Adesso il tema Moratti torna ancora più pesantemente sul piatto della politica nazionale. Anche perché siamo alle puntate finali. L'ex presidente della Rai aveva chiesto una risposta del centrodestra non appena si fosse formato il governo. Dopodiché come ha detto lei stessa si sentirà sciolta dal vincolo di lealtà.
2 - I VELENI DEL CENTRODESTRA SUL NOME DI MORATTI PER MILANO-CORTINA
Andrea Montanari per “la Repubblica”
È giallo sull'ipotesi di nominare Letizia Moratti ad della Fondazione Milano-Cortina 2026. Per quel posto era in corsa Andrea Abodi, fedelissimo di Giorgia Meloni, che, nel frattempo, è stato nominato ministro dello Sport. La scelta di Moratti come numero uno dell'organizzazione dei Giochi invernali del 2026 permetterebbe al centrodestra di sbloccare la ricandidatura in Lombardia del governatore Attilio Fontana e di mettere fuori gioco quella di Letizia Moratti, che ha annunciato di essere pronta a scendere in campo nel 2023 per il centrodestra o alla guida di una rete civica.
Alle indiscrezioni sull'offerta del posto di ad delle Olimpiadi invernali, la vicepresidente e assessora lombarda al Welfare ha reagito con stizza. Il suo staff «smentisce la sussistenza della sua nomina», ma precisa solo che «qualsiasi decisione sarà comunicata esclusivamente dal suo ufficio stampa».
Quanto basta a mandare su tutte le furie anche il sindaco di Milano Beppe Sala, che non ne sapeva niente e twitta: «Leggo che Letizia Moratti sarebbe stata scelta come nuovo ad di Milano-Cortina. Non mi risulta. E in ogni caso non può essere fatta una scelta così delicata per risolvere i problemi del centrodestra in Lombardia. Ogni altra parola è inutile». Fonti del centrodestra, invece, confermano.
Dopo l'ingresso di Moratti nel governo Meloni, mancato all'ultimo momento perché nessun partito si è preso in carico il nome della vicepresidente. Tocca a Palazzo Chigi a stretto giro chiarire che «sulla nomina del nuovo amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina 2026, che ha carattere di urgenza, non ci sono ancora determinazioni della Presidenza del consiglio». Il governo non cita Letizia Moratti e aggiunge che le «determinazioni» sulla nomina del nuovo ad della Fondazione «una volta maturate saranno preventivamente portate a conoscenza dei soci della Fondazione stessa».
Come del resto prevede la procedura che, dopo l'ingresso del governo nella fondazione Milano-Cortina 2026, guidata dal presidente del Coni Giovanni Malagò, assegna la nomina dell'amministratore delegato al governo, sentiti gli altri soci. Ovvero le Regioni Lombardia e Veneto, il Comune di Milano, quello di Cortina d'Ampezzo e le Province autonoma di Trento e Bolzano.
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L'ipotesi Moratti al posto di Vincenzo Novari è iniziata a circolare dopo la nomina a ministro di Andrea Abodi, che era stato già presentato da Giorgia Meloni al Comitato olimpico internazionale come ad in pectore della fondazione. I tempi stringono, molte opere sono in grave ritardo e il nuovo ad dovrà trovare gli sponsor che il suo predecessore non è riuscito ad intercettare. Palazzo Chigi conferma che la scelta ha «carattere di urgenza». Anche il Coni ha fretta. Senza contare che, se Moratti accettasse, in Lombardia il centrodestra sbloccherebbe la ricandidatura del governatore leghista Attilio Fontana e potrebbe evitare il ricorso al voto anticipato.
L'eurolarlamentare del Pd Pierfrancesco Majorino parla di «micidiale gioco di potere che scavalca completamente il potere del sindaco di Milano».
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