Alessandra Arachi per il Corriere della Sera
A Montelupo Fiorentino c' è il campo dove ha tirato i primi calci ad un pallone e lui - per dirla con De Gregori - è uno che non ha mai avuto paura di tirare un calcio di rigore. Neanche adesso. Neanche adesso Luca Lotti sembra aver paura.
La procura dice che, quando era sottosegretario a Palazzo Chigi, avrebbe rivelato segreti di indagini ai vertici Consip, ma lui, pacatamente, rimanda indietro le accuse: «In questi giorni ho letto molte, troppe ricostruzioni che definire fantasiose è dire poco. Adesso però le polemiche davvero non mi interessano».
A Montelupo Fiorentino ieri c' è stato un incontro politico con Piero Fassino che lo ha difeso, e dove in platea c' era anche suo padre Marco: «Anche io sono un babbo, ma credo di non essere minimamente messo allo stesso pari di altri babbi». Per il figlio si augura che la verità venga fuori e che «chi sparla poi venga veramente punito». Commosso dagli incoraggiamenti ricevuti ma anche preoccupato: «Luca è tranquillo, noi un po' meno. Non è potuto venire qui perché impegnato con la famiglia».
Questo weekend Lotti ha fatto il marito e il padre. Ed è difficile trovare tempo per fare altro quando si vuole tener fede a una promessa fatta alla propria moglie di una gita fuori Firenze - alla fine sono andati alla fiera di modernariato di Parma - e quando i figli piccini - il più grande di quattro anni e la più piccola di nemmeno un anno - reclamano la presenza per una festa di bimbetti scalmanati, per il pranzo, per la cena, per la messa, per giocare. Per tutto.
Luca Lotti ha i suoi piccoli grandi riti familiari durante il fine settimana a Firenze, diventati tanto più intoccabili da quando gli impegni politici lo hanno portato stabilmente a Roma e questo del resto è successo poco dopo il matrimonio con Cristina, la donna incontrata durante le prime elezioni primarie e sempre al suo fianco.
Ha trovato un po' di tempo per sfogliare i quotidiani Lotti questo weekend, come del resto fa sempre. Fu leggendo un quotidiano che l' attuale ministro dello Sport venne a sapere di essere indagato. Era l' antivigilia di Natale dell' anno scorso, fece passare appena Santo Stefano e - per sua richiesta - andò davanti ai giudici per essere interrogato. Ora si interroga leggendo sui giornali le paginate di intercettazioni dove non riesce a trovare un' accusa che lo riguardi direttamente, e aspetta che il tempo gli dia ragione, senza perdere la serenità.
Giovedì scorso è andato a Cagliari ad incontrare il Cagliari Calcio ma poi si è fatto prendere e ha indossato gli scarpini per giocare con i membri del suo staff, forse immaginando cosa sarebbe successo se il suo mestiere fosse diventato il pallone. In fondo per un po' lo è stato, Lotti giocatore professionista della squadra del paese vicino alla sua Samminiatello, poi allenatore e alla fine dirigente.
Fosse andato a Montelupo ieri forse Lotti piuttosto che andare nella sede del Pd, sarebbe corso su quel campo, come ai vecchi tempi, con Titti, Nocio, Ciancio, gli amici di sempre. È rimasto a casa con la sua famiglia, tranquillo: «Sono certo che il tempo sarà galantuomo».